Tassa di solidarietà a carico delle baby-pensioni ed esenzione Ici per i fabbricati agricoli. Sono i due ordini del giorno a firma dell’On. Roberto Marmo, componente della Commissione Bilancio della Camera, che il Governo ha accolto e che, se l’iter sarà rispettato, modificheranno in meglio la Manovra finanziaria, rendendola più equa e meno impattante sulle famiglie.

Spiega Marmo: «E’ davvero incredibile e certamente inaccettabile che in un contesto di crisi il nostro Paese debba farsi carico di baby pensionati, cioè di pensionati con età inferiore ai 50 anni, per i quali vengono erogati 9,5 milioni di euro all’anno. INPS e INPDAP –  aggiunge – devono sborsare rispettivamente 2 e 7,5 milioni di euro l’anno per pagare pensioni a persone che hanno meno di 50 anni di età. È un dato che sconcerta, in particolar modo in una fase che prima o poi ci imporrà di adeguarci ai parametri europei, elevando l’età pensionabile sia per gli uomini che per le donne. Per questo attraverso un ordine del giorno abbiamo suggerito al Governo di prevedere in via sperimentale per gli anni 2012 e 2013 l’istituzione di un contributo di solidarietà nella misura del 10%, da applicarsi sulla quota di pensione eccedente il trattamento minimo vigente a carico delle pensioni erogate a soggetti con età inferiore ai 50 anni e con anzianità contributiva inferiore a 25 anni, ad eccezione, naturalmente, delle pensioni indirette o erogate in conseguenza del riconoscimento di condizione di invalidità o inabilità. Ci auguriamo – dice Marmo – che il Governo applichi concretamente questa nostra indicazione, non solo per garantire ulteriori risorse alle casse dello Stato in un momento di grande difficoltà, ma soprattutto per un senso di giustizia nei confronti delle nuove generazioni che saranno costrette a fare i conti con la difficile realtà dei bilanci dell’INPS e dell’INPDAP»

Sull’esenzione Ici ai fabbricati rurali, un tema che interessa da vicino il Piemonte e le province a forte vocazione agricola di Asti, Alessandria e Cuneo, Marmo annuncia il via libera del Governo ad un ordine del giorno a sua firma che punta a dirimere la questione relativa alla assoggettabilità all’imposta comunale sugli immobili quando si tratti di fabbricati rurali strumentali alle aziende agricole.

Entrando nello specifico spiega: «L’articolo 2, comma 1 del decreto legislativo 504 del 30 dicembre 1992, in seguito ad alcune pronunce giurisprudenziali e altre iniziative unilaterali di alcuni Comuni, ha determinato un massiccio contenzioso relativo alla assoggettabilità all’ICI dei fabbricati rurali strumentali alle aziende agricole. Una situazione di incertezza che ha provocato notevole disagio in tutto il comparto agricolo che si vedrebbe notevolmente penalizzato da una interpretazione sfavorevole di una norma dalla quale, invece, si evince con nettezza l’esenzione degli immobili rurali dall’imposizione dell’ICI. Purtroppo sono sempre più le amministrazioni comunali che, alla luce delle esigenze di bilancio provocate dalla riduzione dei trasferimenti, aderiscono alla interpretazione più penalizzante richiedendo l’imposizione dell’ICI alle aziende agricole».

Perciò il deputato astigiano ha chiesto al Governo di inserire in Manovra finanziaria una norma, per altro esistente, con la quale si stabilisce che “non si considerano fabbricati le unità immobiliari, anche iscritte o iscrivibili nel catasto fabbricati, indipendentemente dalla categoria catastale, per le quali ricorrono i requisiti di ruralità di cui all’articolo 9 del decreto legge 30 dicembre 1993, n. 557, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio1994, n. 133, e successive modificazioni”.

«Mi auguro – dichiara Marmo – che, dopo l’accoglimento del nostro ODG, il Governo si adoperi con celerità al fine di non pregiudicare ulteriormente la situazione di difficoltà delle aziende agricole, inserendo la norma e assicurandone la più tempestiva applicazione»