MASSIMO FIORIO - gazzetta d'astiIl deputato Massimo Fiorio ha presentato un emendamento al decreto legge sulla Pubblica Amministrazione che dal 1° luglio scorso obbliga i Comuni non capoluoghi di provincia (ottomila in tutt’Italia) ad acquisire beni, servizi e forniture unicamente attraverso la costituzione delle cosiddette Centrali uniche di committenza. “Questa norma – indica il parlamentare Pd – rischia di paralizzare i Comuni per i lavori in economia disposti attraverso l’affido diretto, procedura consentita finora sino ai 40.000 euro di spesa. E’ il caso, per esempio, di interventi per il ripristino di un piccolo tratto stradale, la riparazione di una condotta, l’acquisto di materiale elettrico o anche solo di cancelleria: tutto questo in violazione dell’autonomia organizzativa e finanziaria degli enti, senza distinguere tra gestioni virtuose o meno”. L’emendamento di Fiorio al decreto legge sulla trasparenza amministrativa propone di “mantenere, almeno per interventi urgenti e di importi limitati, l’autonomia procedurale di affidamento da parte dei Comuni”. Secondo il deputato astigiano “va inoltre considerato che le Centrali uniche di committenza comporteranno appalti (anche per beni e servizi) di importi tali da impedire o rendere assai difficile la partecipazione alle gare delle piccole e medie imprese del territorio per mancanza di requisiti tecnici, economici e professionali”. “Per questi motivi – continua Fiorio – mi sono attivato, di concerto con il Gruppo parlamentare del Pd e in sintonia con le proposte dell’Anci, per sensibilizzare il Governo e  individuare una norma meno restrittiva, ma flessibile e funzionale, capace di coniugare l’operatività e le esigenze degli enti locali con la necessaria ottimizzazione e razionalizzazione della spesa pubblica”.