MARIANGELA COTTO - gazzetta d'asti“Non accetto la delega al Personale perchè è giusto che ognuno svolga il proprio ruolo e il mio è quello di consigliere di minoranza che propone indirizzi per la città”. Le parole di Mariangela Cotto  zittiscono i “rumors” che si erano susseguiti dopo le dimissioni, a sorpresa, del super assessore Alberto Bianchino a cui nel giugno 2014 vennero affidate tre deleghe:  Lavori pubblici, Personale e Bilancio. La sua rinuncia “per motivi di salute”, così come comunicato dallo stesso Bianchino, ha sconvolto l’assetto della giunta comunale che ha visto venir meno “un Maradona che non può essere sostituito”, ha detto Brignolo. Il sindaco ha avocato a se le deleghe con l’intenzione di volerle poi redistribuire all’interno della Giunta, coinvolgendo anche i consiglieri. In questo delicato passaggio il nome di Mariangela Cotto è iniziato a trapelare tra gli scranni del Consiglio comunale ma la zarina di San Marzanotto non ha ceduto alle lusinghe. Ecco le motivazioni.   Qual è stata la sua prima reazione alle dimissioni di Bianchino? Se le aspettava? Crede siano derivate solo da motivi di salute o c’è dell’altro? “Francamente non me le aspettavo e non conosco altri motivi se non quelli dichiarati dallo stesso Bianchino. In un momento in cui la parola “dimissioni” sembra vietata in politica, non posso che tributare onore e rispetto per chi, indipendentemente dai motivi, decide di abbandonare una posizione di potere”.   Ci conferma di aver ricevuto dei contatti per assumere una delle deleghe? “Mi limito a dire che ci sono stati molti messaggi indiretti”.   Come mai ha rifiutato l’incarico? “Senza toni polemici, penso che chi ha vinto le elezioni abbia l’onore e l’onere di governare. Brignolo  si è imposto nella tornata elettorale del maggio 2012 con la sua lista, non io. Il mio dovere di consigliere di minoranza è quello di fornire indirizzi, insomma, ognuno ha un suo ruolo da rispettare”.   Come si svilupperà la sua azione politica in Consiglio Comunale? Ci sono delle priorità che ha intenzione di affrontare? “Certo, la prima è la convocazione degli Stati Generali del Comune di Asti. Siamo una città ferma, piena di problemi da risolvere. Per il rilancio è fondamentale coinvolgere i cittadini, la partecipazione è un aspetto che non può restare in secondo piano”.   “Se me la dai…te la pago subito!”: la scritta è apparsa su un manifesto che pubblicizza l’acquisto di auto e ritrae l’immagine di una ragazza in abiti succinti davanti a una macchina di lusso.  Lei l’ha definita una pubblicità offensiva per le donne. Ci spieghi meglio… “Mi ha dato molta rabbia vedere un messaggio del genere, specie con l’avvicinarsi della Festa della Donna. La prima cosa che ho fatto è stato controllare all’Ufficio affissioni il perchè questo fosse potuto accadere. Ricordo che il 7 marzo 2013 in Consiglio Comunale fu approvato all’unanimità un ordine del giorno sulla difesa dei diritti delle donne. Ho constatato che il documento non era stato loro trasmesso e questo mi ha lasciato grande sdegno. Il sentimento è cresciuto vedendo il manifesto anche sulla linea 1 dei pullman ma devo annotare che l’Asp, appena ricevuta la segnalazione, ha provveduto alla rimozione”.   Fabio Ruffinengo