ricerca-lavoroScende la disoccupazione e aumenta l’impiego di forza lavoro il Piemonte, Lo dimostrano i dati che l’ Istat ha diffuso oggi relativamente al secondo trimestre 2015. Dopo un inizio d’anno ancora incerto, certificato nel primo  trimestre da un aumento apprezzabile dell’occupazione (+18.000 unità), ma senza un allentamento dei livelli di disoccupazione, fermi poco al di sotto del 12%, le stime del secondo trimestre mostrano dei chiari sintomi di ripresa: si consolida la crescita occupazionale, con un saldo sull’analogo periodo dell’anno precedente di ben 33.000 unità (+2% circa), mentre si riduce in misura significativa la disoccupazione, con un tasso che scende al 10,2% e un numero di persone in cerca di lavoro attestato a 204.000 unità, contro le 225.000 del secondo trimestre 2014 e le 240.000 del primo trimestre 2015. L’aumento dell’occupazione nel secondo trimestre interessa in prevalenza le donne e tende a concentrarsi nel lavoro autonomo, specie nei servizi; sul piano settoriale si osserva una crescita diffusa, più intensa in agricoltura e nel terziario. Si tratta dell’incremento più consistente fra le regioni del Settentrione, a fronte di un lieve arretramento in Lombardia e in tutto il Nord-Est, dovuto alle dinamiche riflessive nel ramo dei servizi. A livello nazionale si rilevano 180.000 posti di lavoro in più (+0,8%), equamente distribuiti tra uomini e donne, trainati dal buon risultato delle regioni del Centro-Sud e in generale dai servizi non commerciali. In Italia la disoccupazione resta invece invariata e la flessione registrata nella nostra regione, più accentuata fra le donne, è la più consistente in proporzione a livello nazionale (-9,4%), seguita da vicino da Liguria, Veneto e Toscana, con un calo intorno al 9%, mentre il dato tende ancora a crescere nel Mezzogiorno. Migliora di 1,5 punti quindi in Piemonte il tasso di occupazione, e, come accennato, scende coerentemente quello di disoccupazione, anche se continuiamo a registrare il livello più elevato nel Nord-Italia, e la nostra è l’unica regione che supera, sia pur di poco, la soglia del 10%, rispetto a un valore medio attestato nel Settentrione al 7,9%, contro il 12,1% dell’Italia. Le stime assestate del primo semestre 2015 mostrano quindi un miglioramento apprezzabile, in linea con quello registrato dalle altre fonti statistiche disponibili, che segnalano in Piemonte una crescita delle procedure di assunzione (+12,6%), favorita dalla sensibile espansione dei contratti a tempo indeterminato (+43%) e un deciso rientro dai livelli eccezionali di ricorso agli ammortizzatori sociali segnati negli ultimi anni.  L’occupazione, nelle stime semestrali, segna un aumento di 26.000 unità (+1,5%), concentrato nel lavoro autonomo e con una chiara prevalenza femminile, il risultato migliore nel Nord-Italia. Crescono soprattutto il terziario e l’agricoltura; si mantiene invariata l’occupazione nell’industria manifatturiera, pur a fronte di spunti positivi sul lato degli ordinativi e della produzione, in un contesto in cui probabilmente tale spinta è soddisfatta principalmente dal rientro al lavoro dei numerosi dipendenti in cassa integrazione e da un esteso utilizzo dei contratti di somministrazione (+18,4%) in una fase ancora delicata in cui prevale una certa prudenza nelle decisioni imprenditoriali. La disoccupazione, grazie al buon risultato del secondo trimestre, diminuisce di 9.000 unità (-4%), interamente di segno femminile e con una diminuzione importante (-8,2%) dei soggetti in cerca di prima occupazione, in gran parte giovani, presumibilmente alimentata, fra l’altro, dalla messa a regime del progetto “Garanzia  Giovani”. Siamo in linea con quanto avviene nel Nord Italia (-4,2%), mentre in ambito nazionale si  riscontra una flessione apprezzabile, ma meno consistente delle persone in cerca di occupazione (-2,2%). Si osserva, ovviamente, un miglioramento sia del tasso di occupazione piemontese (dal 61,8% al 63% per le persone da 15 a 64 anni) sia di quello di disoccupazione (dall’11,6% del primo semestre 2014 all’attuale 10,1%), anche se, come segnalato, restiamo la regione con i valori più elevati nel Nord, benché al di sotto della media nazionale (12,5%). “Sembra quindi che il mercato del lavoro piemontese stia ripartendo – ha dichiarato l’assessore al Lavoro, Gianna Pentenero –  anche se è ancora presto per trarre delle conclusioni troppo positive e certificare l’uscita dalla crisi che attanaglia la nostra regione da più di sei anni ormai. Ci sono certamente dei sintomi concreti di ripresa, che si accompagnano, e sono alimentati, da una situazione di mercato più favorevole e che trovano ulteriori motivi di consolidamento dal processo di riforma in atto, con gli ultimi provvedimenti del Jobs Act ormai in dirittura d’arrivo. Attendiamo i dati annuali per avere una conferma della solidità di queste tendenze. Per ora accontentiamoci di un moderato ottimismo e degli spiragli di luce che si intravedono e che forse preannunciano l’avvicinarsi di tempi migliori”.