Sono tredici le aziende astigiane in stato di crisi, per le quali sono già state attivate le procedure per l’amministrazione straordinaria o la cassa integrazione: lo si deduce dall’ultimo aggiornamento, che porta la data del 2 marzo, elaborato in Regione. “A soffrire maggiormente – indica la consigliera Angela Motta (Pd) – è il settore metalmeccanico con 6 imprese su 13, mentre gli addetti complessivamente coinvolti sono 605. Lo stato di crisi è generalizzato in tutto il Piemonte: Asti, insieme al Verbano Cusio Ossola, è la provincia che registra meno addetti coinvolti (nel Biellese, per esempio, è in forte difficoltà un settore portante come il tessile), ma questo dato non basta ovviamente a rassicurarci per il futuro”.
In amministrazione straordinaria sono le aziende metalmeccaniche, entrambe situate ad Asti, che, nell’elenco allo studio della Regione, registrano il maggior numero di maestranze sospese dal lavoro: Astigiana Ammortizzatori (ex Way-Assauto) con 235 addetti e Ages con 136 unità.
Le realtà metalmeccaniche che nel 2009 utilizzeranno la cassa integrazione sono la Semar di Portacomaro (20), la Raschio Luigi di Montiglio Monferrato (9) e le due unità produttive MVS di Monale (9) e Villafranca (5) coinvolte dalla cessazione di attività.
Le “zero ore” si prolungheranno invece fino al 2010 per la Miroglio di Castagnole Lanze (settore tessile, 101 addetti sospesi dal lavoro per ristrutturazione aziendale) e la Calcestruzzi Valente di Asti (30).
Nell’elenco delle aziende in crisi anche la Laria di Castello d’Annone (laterizi, 40), la Star Elastomeri di Valfenera (chimico, 18), la Pellegrini di Villanova (mense, 5).
In un momento di forte crisi economica come quello che stiamo attraversando – sottolinea Angela Motta – occorrono capacità di analisi e risposte tempestive come quelle che l’esecutivo piemontese ha iniziato a dare: per esempio per l’integrazione al reddito (22 milioni di euro stanziati per quest’anno) o per il sostegno alle famiglie in difficoltà (10 milioni per il pagamento dell’affitto di casa). E intanto, nell’agenda della Regione, stanno per essere fissati incontri a tempi brevi con le singole Province per entrare nel merito dei problemi registrati nei vari ambiti territoriali”.