Nel primo trimestre del 2013 l’export dei distretti del Piemonte è rimasto sostanzialmente fermo sui livelli del corrispondente periodo dell’anno precedente (+0,1%). Questa battuta d’arresto riflette le difficoltà incontrate dai sei distretti non agro-alimentari della regione che hanno accusato un calo delle esportazioni, contenuto nel caso della tessile di Biella (-4,1%) e della rubinetteria e valvolame di Cusio-Valsesia (-2,8%), pronunciato per i casalinghi di Omegna (-10,3%) e le macchine tessili di Biella (-18,9%). Al contrario i 5 distretti agro-alimentari piemontesi hanno tutti chiuso in territorio positivo, toccando nuovi livelli di massimo storico. Particolarmente positive le performance della nocciola e della frutta piemontese (+9,2% la variazione tendenziale nel primo trimestre del 2013), dei vini di Langhe, Roero e Monferrato (+8,5%), del caffè, delle confetterie e del cioccolato torinese (+8,5%) e dei dolci di Alba e Cuneo (+6,6%). Grazie alle straordinarie performance agro-alimentari, il Piemonte è una delle poche regioni italiane che ha recuperato quanto perso nel corso della crisi del 2009. Trainanti sono stati i nuovi mercati, dove i distretti piemontesi hanno mostrato segnali di accelerazione, mettendo a segno un progresso del +9,5%. Spicca soprattutto la Turchia dove le esportazioni dei distretti piemontesi si sono raddoppiate salendo a 30 milioni di euro grazie al balzo delle vendite dei dolci di Alba e Cuneo, dei frigoriferi industriali di Casale Monferrato e del riso di Vercelli. Le esportazioni dei distretti piemontesi hanno mostrato tassi di crescita molto elevati anche in Polonia (+28,4), Cina (+25,5%) ed Emirati Arabi Uniti (+42,9%). Si è, invece, portato in territorio negativo l’export sui mercati maturi (-3,2%), con perdite importanti subite in Europa e, in particolare, in Germania (-8,3%) e Spagna (-24,7%). Migliore è stato l’andamento delle esportazioni dei distretti piemontesi nei mercati maturi non europei e, in particolare, negli Stati Uniti (+12%) e in Canada (+17,6%), dove si sono distinti soprattutto i vini di Langhe, Roero e Monferrato e la nocciola e frutta piemontese. Emerge dunque un quadro a luci e ombre per i distretti piemontesi: da un lato, infatti, non si è arrestata la progressione dei distretti agro-alimentari, dall’altro lato, invece, sono in difficoltà le altre aree ad alta densità distrettuale della regione, soprattutto sui mercati europei. Questa polarizzazione dei risultati è presente anche nei due poli tecnologici della regione, con l’aeronautica di Torino ancora in crescita (+8,1%) soprattutto negli Stati Uniti e nel Regno Unito e l’Ict di Torino in calo (-8,7%), in linea con quanto osservato a livello nazionale nei poli Ict. Le difficoltà incontrate dall’Ict di Torino sono confermate dai dati sugli ammortizzatori sociali: nel polo nei primi 5 mesi del 2013 si è registrato un balzo delle ore autorizzate di CIG ordinaria (a 1,26 milioni da poco più di mezzo milione dell’anno precedente), richiesta dalle imprese nelle fasi di ripiegamento ciclico, e della componente straordinaria (a 1,08 milioni di ore autorizzate da 600 mila), attivata per situazioni di crisi strutturale delle imprese. Nei distretti tradizionali le ore autorizzate di CIG sono solo leggermente diminuite rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente (a quota 4,5 milioni da 4,8) e si sono mantenute su livelli elevati per le componenti ordinaria e straordinaria. Anche la seconda parte del 2013 sarà in salita per l’economia italiana e del Piemonte, soprattutto sul mercato interno e in Europa. Le prospettive di superamento della fase recessiva restano affidate nel breve termine principalmente alla capacità delle nostre imprese di sfruttare al meglio le opportunità di crescita presenti sui mercati internazionali e, in particolare, al di fuori dell’area euro. In questo contesto, saranno necessari nuovi investimenti, che favoriscano un ulteriore riposizionamento delle nostre esportazioni verso i mercati a maggior potenziale, da servire sempre di più con proprie strutture in loco, marchi noti, prodotti nuovi e differenziati.