Nel secondo trimestre 2013 il sistema imprenditoriale piemontese si caratterizza per un moderato dinamismo. Nel periodo aprile-giugno 2013, infatti, sono state 7.776 le aziende nate in Piemonte, a fronte delle 7.752 nuove iscrizioni registrate nel corso dello stesso trimestre del 2012. Al netto delle 5.514 cessazioni (valutate al netto delle cancellazioni d’ufficio), il saldo è positivo per 2.262 unità (nel II trimestre 2012 il saldo era stato pari a +2.204 unità), dato che porta a 457.202 lo stock di imprese complessivamente registrate a fine giugno 2013 presso il Registro delle imprese delle Camere di commercio piemontesi. Il bilancio tra nuove iscrizioni e cessazioni si traduce in un tasso di crescita del +0,50%, in linea con quello dello stesso periodo del 2012 (+0,48%) e lievemente superiore rispetto a quello registrato a livello medio nazionale (+0,43%).   “Il sistema delle imprese avanza, ma ha il fiato decisamente corto. I dati del II trimestre 2013 indicano come il tessuto imprenditoriale regionale sia caratterizzato da un dinamismo superiore a quello nazionale e di altre regioni italiane – commenta Ferruccio Dardanello, Presidente Unioncamere Piemonte -. Dopo un 2012 difficile, si tratta di un primo dato positivo, segnale di come le nostre imprese mostrino un’importante capacità di reggere alle difficoltà di una crisi senza precedenti. Ora più che mai, l’intervento di tutte le istituzioni come le Camere di commercio deve essere più incisivo. Servono misure efficaci, che restituiscano fiducia al nostro sistema produttivo e consentano di innescare un nuovo percorso di crescita”.   La lieve crescita registrata a livello complessivo regionale scaturisce, essenzialmente, da quella rilevata dal capoluogo regionale (+0,82%). Risultano, invece, inferiori al dato medio piemontese i tassi di crescita registrati dalle altre realtà provinciali: Vercelli, Verbano Cusio Ossola e Novara concretizzano una crescita pari, rispettivamente, a +0,41%, +0,40% e +0,38%. Cuneo registra un tasso di crescita del +0,26%, seguita da Biella e Asti, che si contraddistinguono per una sostanziale stazionarietà (rispettivamente +0,19% e +0,15%). In controtendenza, invece, il dato della provincia di Alessandria (-0,29%).       Dall’analisi per classe di natura giuridica, si osserva come le altre forme (+8,13%) continuino a caratterizzarsi per tassi di crescita brillanti. Più contenuta la dinamica sperimentata dalle società di capitale (+0,76%) e dalle imprese individuali (+0,30%), mentre risulta stabile la base imprenditoriale costituita dalle società di persone (+0,13%).   Valutando le variazioni trimestrali dello stock delle imprese registrate per settori di attività economica, si osserva come i comparti degli altri servizi, del turismo e del commercio abbiano manifestato una performance positiva (rispettivamente, +0,95%, +0,89% e +0,69%); risulta, invece, pressoché nulla la variazione registrata dalle costruzioni (+0,06%) e negativa quella rilevata dall’industria in senso stretto (-0,14%) e dall’agricoltura (-0,92%).