Si è riunita ieri pomeriggio a Torino  al Lingotto Fiere, la Commissione Politiche Agricole. In occasione del Salone del Gusto gli assessori all’Agricoltura delle Regioni e delle Province autonome italiane, si sono dati appuntamento per un confronto  sulla riforma della PAC. Il coordinatore della Commissione Politiche Agricole nell’ambito della Conferenza Stato Regioni, Dario Stefàno, ha illustrato al ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Mario Catania e al presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo Paolo De Castro (in collegamento da Bruxelles) il documento contenente le osservazioni sulla riforma condivise dal complesso delle Regioni: al centro del dibattito la salvaguardia delle potenzialità produttive del comparto rurale, l’istituzione di strumenti per la stabilizzazione dei prezzi, la valorizzazione del ruolo dell’azienda agricola nell’ambito della filiera agroalimentare, la riduzione degli aggravi burocratici a danno delle imprese. L’obiettivo finale corrisponde alla volontà di contribuire  attivamente  alla riforma della Politica Agricola Comune, strumento attraverso il quale potrà essere programmato strategicamente il comparto rurale degli anni a venire, cogliendo le sfide future e rilanciando un settore in cui l’Italia può ricoprire un ruolo da protagonista. Commentano così il presidente della Regione Piemonte Roberto Cota e l’assessore Regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto:“La proposta di riforma presentata un anno fa evidenzia molte lacune: tra le altre, le criticità che destano maggior preoccupazione sono il rischio di veder diminuire il budget destinato al settore rurale, un meccanismo di suddivisione delle risorse tra i Paesi membri che penalizzerebbe pesantemente l’Italia ed infine tutta una serie di contenuti della riforma quale il greening, gli aiuti accoppiati, la definizione di agricoltore attivo dalla quale dipendono importanti scelte strategiche. Adesso è il momento di lavorare per migliorare i presupposti di una riforma che allo stato attuale non è di alcun aiuto al settore. E’ importante mantenere unito in questa fase di confronto quel sistema agricoltura -Regioni, Ministero e nostri rappresentanti presso il Parlamento europeo- il quale deve sinergicamente operare per portare alta la voce del nostro Paese nel dibattito europeo sulla Politica Agricola Comune.”