I prossimi mesi saranno decisivi per l’ex Way Assauto e la Gate, storiche aziende metalmeccaniche astigiane i cui destini sono al centro di fitti colloqui tra Comune, vertici aziendali e sindacati.
Se per l’ex Way Assauto è già stato annunciato che proseguiranno gli incontri avviati tra Comune e proprietà (il primo lo scorso 30 maggio tra il sindaco Brignolo e i vertici cinesi dell’azienda) “per poter conoscere e valutare il piano industriale dell’azienda”, grandi tensioni si raccolgono sul destino della Gate.
Da fine maggio 18 dipendenti sono in mobilità mentre 40 hanno già lasciato l’azienda negli ultimi 12 mesi. Alle porte , inoltre, incombe una nuova e drammatica tappa: il 31 agosto scade il contratto di solidarietà per 250 lavoratori e il loro rinnovo (sarebbe il quarto anno) sembra non incontrare il parere favorevole dai vertici aziendali.
Venerdì scorso il sindaco di Asti Fabrizio Brignolo, accompagnato dal vicesindaco Davide Arri, l’assessore comunale allo Sport Marta Parodi e l’onorevole Massimo Fiorio (Pd) hanno incontrato i sindacati metalmeccanici Fiom, Film e Uilm per affrontare congiuntamente le problematiche legate alla Gate e alla Waya.
Le richieste avanzate dai sindacati, per la Gate, vertono sul mantenimento della forza lavoro e il pieno sfruttamento delle opportunità fornite dagli ammortizzatori sociali. Su questo punto il Comune precisa: “Relativamente alla Gate i rappresentanti dei lavoratori hanno chiesto alle istituzioni di intervenire per valutare le prospettive di mantenimento dell’occupazione e la possibilità di utilizzare a pieno le opportunità fornite dagli ammortizzatori sociali”. L’Amministrazione comunale ha già promesso un futuro incontro con l’azienda e valuterà l’ipotesi d’invitare “anche altre istituzioni per valutare le opportunità e le modalità d’accesso agli ammortizzatori sociali”.
I timori tuttavia restano forti ed è notizia di queste ore l’avvio di una petizione online promossa dalla signora Lina Genco per i lavoratori della Gate che conta, ad oggi, 18 sottoscrizioni.
“La Gate – si legge nella petizione – mio attuale posto di lavoro ed unica fabbrica rimasta in quel di Asti, in dieci anni ha chiuso due stabilimenti con la conseguente riduzione del personale e quello restante accorpato nell’unico stabilimento rimasto ancora aperto, ma in cassa integrazione oramai da tre anni e attualmente in attesa di una non certa proroga di forse altri due. E poi? Poi tutti a casa. A nulla sono valsi gli scioperi e le proteste e sempre più si avvicina l’ipotesi della chiusura e di un probabile trasferimento della sede all’estero. Estero, dove la manodopera costa meno, dove forse è tutto più semplice, dove forse è solo questione di buona volontà”.
Da qui nasce l’accorato appello rivolto al sindaco Brignolo “di tener fede alle promesse fatte in campagna elettorale ed occuparsi concretamente del futuro dei 900 dipendenti della nostra azienda”.
Per sottoscrivere la petizione: http://www.petizionionline.it/petizione/accade/7466
Fabio Ruffinengo