FIATIl presidente Roberto Cota invita la Fiat a “dire con chiarezza che cosa intende fare, perché questo continuo stillicidio di dichiarazioni è molto dannoso, per i lavoratori, per tutto il nostro sistema produttivo che ruota attorno all’azienda e per la credibilità del territorio”. “Se si abbandonasse il progetto Fabbrica Italia penso che il territorio protesterebbe – sostiene Cota – perché lo si vedrebbe come un tradimento. Ma voglio essere positivo, noi comunque non staremo a guardare. Va fatta azione a livello di territorio, perché non si può pensare di essere il simbolo di Torino e poi scappare da qui: chiediamo un gesto di responsabilità da parte ai vertici della Fiat”. “Ovviamente l’azienda deve sapere – continua il presidente – che Torino e il Piemonte, che le hanno dato tanto, non possono essere trattati come un qualsiasi posto del mondo dove può essere più o meno conveniente collocare uno stabilimento. Le conseguenze di un atteggiamento del genere sarebbero molto gravi e mi sento di interpretare un atteggiamento molto diffuso al Nord. Avere un ruolo e delle radici così profonde, tanto da esse identificati come uno dei simboli, il più conosciuto di Torino, ed aver ottenuto nel tempo un’attenzione da parte delle amministrazioni locali deve comportare qualcosa”. Cota ha infine annunciato di essere in contatto con il ministro Passera: “Ci vedremo venerdì al suo ritorno dal Brasile: chiedo al Governo di comprendere una cosa, e cioè che la deindustrializzazione si combatte con vere politiche fiscali ed industriali. Mi preoccupa ciò che farà la Fiat, ma mi preoccupa anche la situazione di un sistema che senza un abbassamento della pressione fiscale sull’impresa e sul lavoro non è competitivo. Ho idee e proposte che ripeto tutti i giorni e che attuo per quanto riguarda le, ahimè, scarse competenze regionali. Speriamo vengano ascoltate”.