Luci e ombre sull’industria astigiana nel quarto trimestre del 2011: mentre la produzione industriale cresce del 2,1% (performance migliore in Piemonte), l’occupazione cala del 3,1%, il dato peggiore nell’ultimo triennio.
Le due facce della medaglia sono evidenziate dall’indagine congiunturale realizzata da Unioncamere Piemonte in collaborazione con l’ufficio studi della Camera di Commercio di Asti (un campione complessivo di 1.252 imprese industriali piemontesi).
Analizzando l’intero anno, si osserva un andamento altalenante della produzione industriale in provincia di Asti: nel 1° trimestre la variazione positiva è contenuta (+1,6%), mentre nel 2° trimestre dell’anno si riscontra la crescita più consistente pari al +7,7%. Il +2,1% registrato nell’ultima parte dell’anno segnala che la crisi non è ancora superata anche se, il confronto con il resto del Piemonte, evidenzia una situazione meno grave: Asti si colloca infatti al primo posto nella classifica regionale, seguita da Torino e Alessandria (+0,9%), Vercelli (+0,9%), Biella e Cuneo (-1,9%) e Novara e VCO (-3,5%) ed evidenzia una crescita superiore alla media regionale (-0,4%).
Il sistema produttivo astigiano, pur con difficoltà dimostra una certa capacità  di tenuta grazie all’apporto delle imprese più piccole (da 1 a 10 addetti) e medie (da 50 a 254 addetti), mentre le imprese di grandi dimensioni, con oltre 250 addetti, evidenziano maggiore sofferenza.
Esaminando l’andamento dei singoli comparti, la crescita produttiva più  consistente è da attribuire ai settori vetro e materiali da costruzione, legno e mobili, carta, stampati, editoria e tessile abbigliamento (+11,8%). Seguono le industrie alimentari che registrano una crescita dell’1,8% (1,4% se si fa riferimento alla sola industria delle bevande).
In controtendenza l’elettromeccanica, la lavorazione del metallo, la chimica e la gomma:  tra ottobre e dicembre questi settori registrano un calo di produzione, segnando un’inversione di tendenza rispetto alla dinamica positiva dei primi nove mesi.
Dando uno sguardo agli altri indicatori, nell’ultimo trimestre 2011 il grado medio di utilizzazione degli impianti si attesta a 68,1% ed evidenzia una dinamica in crescita. I nuovi ordinativi sia interni che esteri registrano un aumento del 3,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Fin qui le notizie positive, ma i segnali preoccupanti non mancano.
“Nonostante il saldo positivo registrato dalla produzione industriale,  permangono incertezza e preoccupazione in particolare per quanto riguarda l’occupazione e le nuove opportunità di sviluppo”, commenta il presidente della Camera di Commercio Mario Sacco.
La situazione occupazionale nell’ultimo trimestre segna infatti una contrazione del 3,1%, la più consistente dell’ultimo triennio.