CESARE NOSIGLIAE’ stato firmato questa mattina, presso il palazzo della Giunta regionale, dal presidente della Regione Roberto Cota, e dall’arcivescovo di Torino mons. Cesare Nosiglia, alla presenza dell’assessore alla Cultura, Michele Coppola e del vescovo di Pinerolo, mons. Piergiorgio Debernardi,  il Protocollo d’intesa tra Regione Piemonte e Conferenza Episcopale Piemontese per la salvaguardia e la valorizzazione dei beni culturali di interesse religioso appartenenti a Enti o Istituzioni ecclesiastiche 
“Il protocollo che firmiamo oggi – ha precisato il Presidente della Regione Piemonte Roberto Cota –  si propone tre finalità. La prima è quella di un riconoscimento da parte della Regione dei beni culturali ecclesiastici come i beni meritevoli di tutela e di attenzione:sono del resto  una parte importante del nostro patrimonio storico, culturale e artistico regionale e  quindi di tutta la nostra comunità. La seconda finalità quella   è di rendere questo patrimonio il più possibile fruibile dai cittadini e dai tanti turisti che sempre in numero maggiore scelgono il Piemonte come loro meta. La terza finalità riguarda la programmazione degli interventi di recupero e valorizzazione di questi beni, attraverso un’apposita commissione paritetica che sia in grado di coordinare e di concentrare gli sforzi senza disperderli in iniziative isolate. In un momento di generale difficoltà finanziaria è quanto mai opportuno procedere con un metodo razionale di questo tipo”. 
Il percorso per giungere a questo Protocollo d’intesa è stato faticoso e tortuoso. Infatti, oltre alle diocesi  che fanno parte della Conferenza Episcopale Piemontese, esclusa la Valle d’Aosta, sono intervenute anche quelle di Genova, Ventimiglia e Tortona perché hanno parrocchie nel territorio piemontese (Genova 21 parrocchie, Ventimiglia 2, Tortona 144). Nel corso dell’incontro di questa mattina, è emerso che, all’origine del Protocollo c’è fiducia e collaborazione tra Regione e Conferenza Episcopale, evidenziata dal coordinamento degli interventi di restauro, dalla salvaguardia dei beni artistici, architettonici e archivistici, dalla tutela del patrimonio bibliografico di interesse religioso. Il Protocollo è un’intesa (della durata di quattro anni, rinnovabile tacitamente) che abbraccia tutti i beni culturali e prevede anche la partecipazione della Regione al finanziamento. È una intesa, inoltre, che prevede la programmazione pluriennale, concordata, con la valutazione congiunta delle priorità reali. La sua applicazione esige, dunque, una azione più condivisa e rispettosa delle necessità di tutte le diocesi coinvolte. A questo riguardo è particolarmente importante l’articolo 10 che prevede la creazione di una Commissione Paritetica Regionale presieduta dall’Assessore alla Cultura della Regione Piemonte e dal Vescovo Presidente della Consulta Regionale per i Beni Culturali Ecclesiastici della Conferenza Episcopale Piemontese, e composta da funzionari esperti della Regione Piemonte e da delegati della Consulta. Inoltre tra Regione e Soprintendenza si accrescerà la sinergia al fine di aumentare gli interventi qualificati per rispondere sempre meglio alla tutela e valorizzazione di tutto il cospicuo patrimonio dei beni culturali di interesse religioso di proprietà di Enti e Istituzioni ecclesiastiche. “Questo protocollo – ha detto l’assessore Michele Coppola – esprime la volontà di definire un percorso. E’ stato un iter lungo e laborioso per giungere a questa firma,  ma grazie al lavoro fatto con tutte le diocesi piemontesi, sono state  individuate le priorità degli interventi.  Il documento individua anche una modalità lavorativa con cui riconoscere in maniera organizzata tutti gli interventi. La creazione della Consulta è un passaggio ulteriore che conferma il lavoro già svolto insieme, come è avvenuto l’anno scorso con il Sistema delle biblioteche ecclesiastiche.” Ampio riconoscimento è andato poi a don Valerio Pennasso, responsabile degli operatori della Consulta Regionale per i Beni Culturali Ecclesiastici grazie al quale,nell’arco di questi ultimi anni si è riusciti a intessere relazioni sempre più efficaci e propositive con tutti gli altri enti coinvolti.