Il presidente Roberto Cota ha firmato questo pomeriggio una circolare, indirizzata ai prefetti e ai sindaci del Piemonte, che contiene nuove disposizioni sulla rendicontazione delle spese per l’organizzazione del referendum sulla caccia, che non avrà più luogo come previsto dal decreto emanato venerdì scorso.
Dopo aver ricordato la precedente circolare del 12 aprile, con la quale la Regione si era assunta direttamente la responsabilità gestionale del procedimento referendario e si era fatta carico di tutte le spese derivanti, il nuovo testo stabilisce che sono rimborsabili le spese sostenute fino al 14 maggio, data oltre la quale è preclusa ogni attività referendaria, e quelle sostenute ai fini della chiusura del procedimento, quali le revoche delle convocazioni; sono rimborsabili le spese sostenute per le prestazioni straordinarie già autorizzate dalla circolare del 12 aprile e rese dal personale comunale (anche assunto con contratto a tempo determinato, a tempo pieno o parziale, stabilmente o provvisoriamente addetto all’espletamento degli adempimenti per l’organizzazione e l’attuazione del referendum) dalla data di pubblicazione del decreto di convocazione dei comizi (6 aprile) fino al decimo giorno successivo al giorno di pubblicazione del decreto di dichiarazione di non procedibilità della procedura referendaria compreso (24 maggio); al personale reclutato a tempo determinato dovrà essere comunicata la risoluzione del contratto tenendo conto del fatto che la Regione si fa carico del pagamento dei giorni dovuti al dipendente in conseguenza dell’eventuale mancato preavviso esclusivamente fino al giorno 24 maggio compreso.
Per procedere al più presto al rimborso, la circolare invita i Comuni a trasmettere il rendiconto delle spese sostenute entro il 13 giugno.