Per affrontare i problemi della cultura serve “una strategia vera e condivisa”: lo ha sostenuto sottolineato l’assessore alla Cultura, Michele Coppola, concludendo il dibattito sull’argomento svoltosi il 28 luglio in Consiglio regionale.
“Ho ben presente – ha detto Coppola – quante cose ci siano ancora da fare. La più importante è una strategia vera e condivisa. E’ venuto il momento per avere il coraggio di decidere, annullando la modalità sbagliata di dire sempre sì. Il mondo è cambiato in tutto il sistema occidentale. La comunità politica, che in passato aveva la responsabilità di governo, ha scelto di rinviare la resa dei conti. Noi ora non possiamo commettere questo errore. Da parte mia c’é una forte volontà di condivisione. Le mie scelte – ha assicurato l’assessore – sono chiare: sostenere la cultura di qualità e garantire i livelli occupazionali, il tutto nella massima trasparenza”.
“Al di fuori di quest’aula – ha affermato Coppola – non fanno distinzioni fra maggioranza e minoranza. Se non sappiamo risolvere i problemi, dicono che la politica fallisce. Da parte nostra serve un lavoro responsabile e difficile. Credo che lo stiamo facendo e che dovremmo continuare a farlo. Ad esempio, se l’arte contemporanea è un riferimento bisogna avere il coraggio di creare un contenitore nuovo unico, che metta insieme Rivoli, Ogr e Artissima: avremmo un solo ufficio stampa, un solo consiglio di amministrazione e spingeremmo le persone a lavorare insieme, come ora non succede”.
Ma sul fronte del sostegno alla cultura, secondo l’assessore “c’è un tasto dolente che pochi hanno toccato. Dobbiamo avere il coraggio di denunciare un grande assente: i grandi capitali privati di Torino e del Piemonte. Ci sono città e regioni dove i privati hanno dimostrato di avere sensibilità e voglia di scommettere sul territorio che li ha visti protagonisti. Parlo di Venezia, Roma, Milano, penso a Della Valle che è entrato come socio nel Teatro alla Scala con cinque milioni. Se fatti del genere accadessero anche da noi il tono della riflessione sarebbe oggi diverso. Invece in Piemonte accade che il privato realizza un’iniziativa culturale e chiede per questo il finanziamento al pubblico”.
Infine, Coppola ha garantito: “Sarò io il primo a chiedere di non fare tagli al capitolo della cultura quando si metterà a punto l’assestamento di bilancio della Regione, anche se il momento è difficile. Sono convinto che questo settore abbia già dimostrato un grande senso di responsabilità e credo che altro non si possa chiedere”.