I criteri resi noti da Palazzo Chigi sul riordino delle Province in realtà creeranno solo confusione: pochi risparmi e conflitti su chi deve fare cosa, Nessuno, infatti è riuscito ancora a stabilire quanto si risparmierà accorpando o cancellando certe Province.
In tutta questa innovazione gli Astigiano saranno privati della loro identità culturale, storica e dei prodotti di eccellenza.
“Insomma, tutta l’operazione sembra un salto nel buio del Governo, che sceglie di ‘tagliare’ (si fa per dire) gli Enti provinciali, producendo unicamente confusioni e conflitti. La riforma, così come viene prospettata, non affronta la questione delle regioni meridionali o degli enti inutili, notoriamente mangiasoldi. Il Governo non ha avuto il coraggio o il permesso di tagliare dove ci sono i veri sprechi e si accontenta di tagli simbolici.
Sono stupito e rammaricato dell’atteggiamento di alcuni deputati ed di tanti esponenti politici provinciali che vedono positivamente , o passivamente, la nostra resa ad Alessandria, e la costituzione di una nuovo superente.
La Provincia di Asti ha dormito sino ad oggi, sveglia!!
Meglio l’abolizione totale di tutte le provincie, riassegnando le competenze ai Comuni ed alla Regione piuttosto che creare un mega organismo senza radici storiche ed economiche, utile soltanto a creare posti di potere sempre più lontani dal popolo.
L’unica soluzione per il nostro territorio, è mantenere l’identità provinciale Astigiana ed eventualmente procedere alla cancellazione dell’ente amministrativo, ma solo dopo aver fatto i tagli veri come ad esempio la chiusura delle prefetture”.
Pierfranco Verrua