TORINO – Alcune scuole primarie torinesi stanno perdendo o hanno già perso il cosiddetto laboratorio di italiano L2: il laboratorio di lingua italiana rivolto agli alunni non parlanti la nostra lingua.
Il laboratorio L2 esiste da ormai 20 anni a Torino e ha permesso l’inserimento e il successo scolastico degli alunni italiani e stranieri frequentanti la scuola.  
A rischio per il prossimo anno anche la Scuola primaria Fontana ( Torino, via Buniva 19 ) che il 7 giugno alle ore 17 sarà la sede di un incontro pubblico organizzato insieme alle scuole primarie Lessona, Parini, Pacinotti, Pacchiotti, Rayneri, Sclopis per sensibilizzare pubblico e istituzioni sull’importanza dell’attività svolta dal laboratori L2.
Parleranno sul tema Younis Tawfik, giornalista e scrittore, Roberta Ricucci, sociologa, Università di Torino, Claudia Villosio, economista, Laboratorio Revelli, Silvana Mosca, ispettrice dell’Ufficio Scolastico Regionale, Carla Bonino, dirigente del settore integrazione educativa, città di Torino, Ilda Curti, assessore alle politiche per l’integrazione, città di Torino
Sono stati invitati Giuseppe Borgogno, assessore all’Istruzione, città di Torino, Paolo Iennaco, direttore dell’Ufficio Scolastico Provinciale, Alberto Cirio, assessore all’Istruzione, Sport e Turismo, Regione Piemonte, Piero Ramasso, presidente VII circoscrizione.
Le aule della scuola ospiteranno per l’occasione materiali e video che raccontano le attività quotidianamente svolte in questi laboratori.
Il laboratorio L2 è nato negli anni ‘90 per rispondere ad una necessità specifica che non solo esiste tuttora, ma è cresciuta. Basti pensare che nel 1991 gli alunni stranieri nelle scuole primarie a Torino erano 826 e nel 2008 sono arrivati a 10562 (fonte Istat). “Gli stranieri nel nostro Paese sono in aumento – spiegano gli organizzatori dell’iniziativa – e sono una risorsa umana, economica e culturale, ma dobbiamo dare a loro le parole per diventare cittadini e  a noi gli strumenti culturali e critici per riconoscerli come tali”.