“Preso atto della situazione verificatasi a Piea nell’attività di accoglienza profughi esercitata da don Vittorio Bazzoni, la diocesi di Asti in via precauzionale gli ha revocato l’incarico di parroco, anche per consentirgli un’adeguata libertà di difesa in ordine ai procedimenti giudiziari. Si rimane fiduciosi in attesa delle conclusioni della magistratura”. A parlare in una nota stampa è appunto la Diocesi di Asti alla luce dell’operazione congiunta dei poliziotti della mobile e della guardia di finanza su una presunta maxi truffa dell’accoglienza ai richiedenti asilo. Nella bufera, indagato, don Vittorio Bazzoni, parroco di Piea.

Tre gli immobili sequestrati e riconducibili per gli inquirenti al sacerdote. Secondo la ricostruzione degli investigatori (pm Luciano Tarditi) il sacerdote avrebbe usato in modo scorretto i fondi forniti dalla prefettura per la gestione e l’accoglienza dei migranti stranieri sul nostro territorio.

Nell’inchiesta sarebbero coinvolti anche altri due soggetti, entrambi stranieri. Don Bazzoni, che nega fermamente ogni addebito, è difeso dall’avvocato Aldo Mirate che ha annunciato mezzo stampa che chiederà una immediata ricostruzione contabile dei flussi finanziari erogati dallo Stato e del loro effettivo utilizzo per il funzionamento del centro di accoglienza.

(foto www.osservatoriodelpaesaggio.it)