Si può definire la guerra dei cartelloni elettorali quanto è successo nella tarda serata di mercoledì in città. A cadere sotto le mani di un qualunquista, di qualcuno disinnamorato della politica o forse di qualcuno che invece di politica ci vive e ci specula. i cartelloni di diversi candidati sindaco. Il più tartassato è stato Beppe Rovera. Su 14 postazioni in città, ne sono state danneggiate 11, otto su dieci invece nelle frazioni. Le locandine sono state strappate e i resti gettati a terra. Ma Rovera non è stato l’unico a finire sotto le grinfie dei vandali. La stessa sorte è toccata alle locandine elettorali di Biagio Riccio, Massimo Cerruti, Angela Quaglia e Beppe Passarino. Almeno quelle di cui abbiamo avuto la documentazione fotografica. Un attacco “bipartisan” quindi da cui si sarebbero salvati solo Maurizio Rasero e Angela Motta ma che rischia di avere dei risvolti più gravi. Alcuni rappresentanti delle liste infatti hanno denunciato la vicenda alla Digos. Intanto già giovedì mattina molti dei cartelloni sono stati rimpiazzati. “In una campagna elettorale che si dice all’insegna della legalità e delle democrazia, che insiste su parole magiche come “Bene Comune”, “dialogo”, “partecipazione civica”, questa storia stride come ingranaggio rotto, urla invece di dialogare. Un peccato non sapere che anche la politica è un Bene Comune e va rispettata”, ha commentato Mario Malandrone, candidato per Beppe Rovera. “Probabilmente a qualcuno diamo fastidio”, ha invece commentato con un video-denuncia su Facebook Maurizio Finotto in lista per Biagio Riccio. Non si sa ancora chi si celi dietro questo gesto. Se si sia trattato di uno scherzo o piuttosto di un gesto politico.