Un luogo dove far crescere la cultura della solidarietà e sussidiarietà: è questo, in sintesi, nelle parole dell’assessore alle Politiche Sociali Mariangela Cotto, lo scopo di una “Banca del dono” istituita dal Comune e inaugurata nei locali dell’ex informagiovani di piazza Roma mercoledì 4 ottobre. Una data scelta non a caso, perché il 4 ottobre coincide con il giorno del dono, una ricorrenza nazionale istituita dall’Istituto italiano Donazione, cui tutta l’iniziativa s’ispira ed è anche la festa di San Francesco d’Assisi che secondo le parole del vescovo Ravinale, intervenuto per la benedizione, oltre che a donare era lui stesso dono. Donare sé stessi, dunque, ossia volontariato: un punto di riferimento e coordinamento per innumerevoli associazioni e centri d’ascolto che con i loro volontari spesso supportano le istituzioni, quando addirittura non ne sopperiscono alle carenze.
Le risorse in tempi di crisi sono sempre limitate, ma la nuova amministrazione è riuscita, nei pochi mesi di attività, ad accantonare già una cifra di una certa entità – 23 mila euro – che è il punto di partenza di questo progetto e verrà destinata a borse lavoro. “Il lavoro – ha affermato il sindaco Rasero all’inaugurazione – è ciò che manca a molti nostri concittadini per consentire loro una vita dignitosa. Auspico che questo strumento possa essere il primo passo che compiremo tutti assieme per cercare di risolvere il problema”.
In collaborazione col Csv la Banca del dono vuole creare una rete di collegamento tra i tanti volontari laici e religiosi e coloro che hanno reali e urgenti necessità.
In città operano in questo campo molte realtà, fra queste le più rilevanti sono senz’altro il banco alimentare, gli orti per gli ultrasessantenni e la mensa sociale che è rimasta l’ultima in Italia direttamente collegata ad un comune, anche se gestita dalle suore di N.S. della Pietà. I doni in questione potranno essere materiali come generi alimentari, giocattoli, abiti e farmaci, ma la banca non diventerà un magazzino, si occuperà di convogliare le risorse direttamente verso chi ne ha bisogno attraverso le associazioni collegate. Donare, però, può anche significare regalare il proprio tempo libero, mettendosi a disposizione: per far questo basterà rivolgersi agli impiegati del centro e far presente la propria disponibilità; le eventuali offerte in denaro, invece, non andranno consegnate in sede, ma versate sul conto corrente del Comune, con causale “banca del dono”. Per il futuro l’idea di mettere assieme un gruppo di medici, in pensione e in attività, che possano venire incontro alle necessità delle fasce più deboli.
U.F.