Cedere la gestione della piscina comunale a privati? E’ un’ipotesi che preoccupa utenti e cittadini che, nelle scorse settimane, hanno inviato una lettera all’amministrazione e agli organi di stampa chiedendo spiegazioni in merito.
Nel corso degli anni – scrivono – abbiamo potuto apprezzare la qualità del servizio offerto e la professionalità degli addetti. Già quest’autunno avevamo accolto con rammarico la scelta di affidare ai privati la gestione dei corsi di nuoto per ragazzi e ora sentiamo di dover esprimere la nostra totale contrarietà a quanto deciso dall’amministrazione“.
Un sbilancio tra spese e ricavi pari a circa 400 mila euro, corsi per adulti, anziani, bambini, un passaggio di 230mila utenti annui: questi i numeri dell’impianto.
E’ giusto che la gente si preoccupi – spiega l’assessore allo Sport Gianfranco Imerito -. Dopo aver esternalizzato la gestione dei corsi di nuoto alle società Asti Nuoto e Junior Pentathlon lo scorso autunno, adesso stiamo individuando, attraverso apposito bando, un soggetto che si occupi della gestione e della conduzione dell’impianto di via Gerbi fino al 31 dicembre 2012“.
Le motivazioni che hanno spinto a queste scelte sono, secondo l’assessore, “esclusivamente legate al buon senso“. Da una parte infatti, il patto di stabilità con il Governo obbliga i Comuni a fare pesanti tagli sul personale e allocare le risorse restanti in aree ritenute strategiche, come la sicurezza: il comparto dello sport in questo senso si trova una situazione di ristrettezze e in particolare in piscina si è passati da 15 a 6 addetti.
D’altro canto,  l’apertura della Palestra di Quartiere in piazza d’Armi e del nuovo palazzetto nella zona del casello Asti Est, nei prossimi due o tre anni, porteranno ulteriori capitoli di spesa su cui si deve iniziare a ragionare. “E sono innovazioni dovute – specifica il dirigente degli Impianti e Attività Sportive Luigi Grazioli – se si pensa alle occasioni perdute per esempio dalla pallacanestro o dalla pallavolo perché non si disponeva di strutture adeguate“.
Nella lettera – dice ancora Imerito – i cittadini lamentano che un ente pubblico non dovrebbe ragionare in termini di utili e perdite, invece è esattamente quello che siamo tenuti a fare fermi restando la qualità e il livello del servizio offerto. Perché esternalizzare è altra cosa che privatizzare.  Attraverso un capitolato blindato, vigileremo attentamente sul corretto funzionamento dell’impianto affinché vengano rispettati anche gli attuali modelli organizzativi e i regolamenti comunali“.
Con questo passaggio di competenze – ribadisce Grazioli – semplicemente triangoliamo la stessa gestione del servizio svolta dal Comune assicurando identici servizi senza maggiorazioni tariffarie: trovo che sia una soluzione vincente, già adottata dalla maggior parte degli impianti simili in Piemonte“.