PDYGxCmPtbsH201AhiTEYoIJE5D1bgAgfMZK7JfV9dV2HFnhOUueE3Lf8hAvw8HYFNs_SKoJEnBgsD0olPOTB4BPcn0sQxdg3utgbQfTnIvvDQ=s0-d-e1-ftCASTAGNOLE LANZE – Il moscato è un vitigno autoctono coltivato e diffuso nelle colline di Langhe e Monferrato, amato da tutti per la sua aromaticità, la sua freschezza e la piacevole beva. Qualcuno però crede così tanto in questo vitigno da aver pensato di proporlo in una nuova versione, che supera quelle classica, per vincere l’idea che il Moscato sia un vino da bere unicamente giovane e con il dessert. Stiamo parlando di Erik Dogliotti, enologo e titolare della Dogliotti 1870 di Castagnole delle Lanze. Erik ha deciso di produrre un Moscato, sempre dolce, ma più complesso e strutturato, che possa durare nel tempo. Per farlo ha scelto uve nate da vigneti con un’esposizione tale da garantire una buona maturazione, ma soprattutto una spiccata acidità: requisito fondamentale per l’invecchiamento. Il processo di lavorazione in cantina è simile a quello del Moscato d’Asti; viene però prestata particolare attenzione alla pressatura e la fermentazione avviene per una parte in acciaio e per un’altra in legno. Si passa poi all’assemblaggio e alla giacenza su feccia fine ancora per un anno, arrivando così in bottiglia un anno dopo la vendemmia. Ancora due anni di affinamento e poi il vino è pronto per la vendita. “Questo vino – spiega Erik Dogliottiè il frutto della mia passione di enologo per la ricerca e la sperimentazione, legata soprattutto a questo vitigno. Credo profondamente nel Moscato e spero che questa mia interpretazione possa dargli ancora più importanza”. Il Moscato d’Asti 2011 di Erik Dogliotti sarà prodotto in sole 3500 bottiglie e sarà presentato in anteprima al prossimo Vinitaly al pad. 10 stand G2.