Si è concluso il 4 dicembre presso la sede della Provincia di Asti il workshop sul tema del Business sociale. La Provincia ha attivato iniziative di sensibilizzazione, formazione e consulenza sui temi dell’impresa sociale, in ottemperanza al Protocollo d’Intesa siglato il 5 marzo scorso con il Comune di Asti e lo Yunus Social Business Centre University of Florence, che detta le linee guida per la realizzazione del social business ad Asti. I workshop, riconducibili al tema delle pari opportunità, sono stati condotti da Stefano Cravero, referente dello Yunus Social Business Centre University of Florence (YSBCUF) e organizzati dall’Ufficio Politiche Sociali e Pubblica Tutela, con l’intento di rendere i partecipanti competenti nell’identificazione dei bisogni della società in cui vivono, stimolandoli a diventare attori del cambiamento e a proporre soluzioni possibili ai problemi, attraverso il business sociale. Fondamentale per la riuscita dell’iniziativa si è dimostrato il lavoro di rete attivato sul territorio con enti e istituzioni direttamente coinvolti sia come divulgatori che come partecipanti alle giornate formative: Prefettura di Asti, Comune di Asti, Consorzio CISA Asti SUD, Nodo Contro le Discriminazioni, Sportello Orecchio di Venere. Grazie all’apporto dell’Ufficio Scolastico Territoriale per il Piemonte Ufficio XII ambito territoriale per la provincia di Asti, due lezioni sono state specificatamente predisposte per 40 ragazzi delle scuole superiori astigiane che hanno aderito al progetto: Istituto Scolastico “Alfieri” che comprende il Liceo Classico e l’Istituto Professionale Quintino Sella e l’Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri “G. A. Giobert”. Gli studenti hanno così potuto cimentarsi nella creazione di un progetto di social business, quale strumento economico in grado di rispondere a problematiche e necessità di interesse generale. I business sociali – secondo l’idea del fondatore, il premio Nobel Muhammad Yunus – vanno a coprire quella domanda spesso rimasta insoddisfatta sia dal mercato (che può ritenere non conveniente intercettarla) sia dagli organismi pubblici (che hanno sempre meno risorse a disposizione).