“In Piemonte bisogna costruire almeno cinque invasi, altrimenti tra qualche anno avremo enormi problemi di siccità”.  L’allarme giunge dal governatore della Regione Piemonte, Roberto Cota, che ieri sul proprio Twitter ha illustrato l’intenzione di voler convocare – a settembre – un’apposita seduta del Consiglio Regionale per discutere la questione.  “Bisogna muoversi per tempo anche se in pochi ci pensano” ha chiosato Cota, ma le sue parole sono state accolte con un cauto gradimento da alcuni utenti su Facebook, dove il messaggio è stato retwittato dallo stesso governatore novarese.
“Nel Biellese costruire l’invaso sarà un’impresa da profondo Sud com’è già successo per la diga dell’Ingagna (invaso artificiale che sbarra il torrente Ingagna a Mongrando, in provincia di Biella, n.d.R.), anche perché pur essendo passati tanti anni il presidente del consorzio della Baraggia è sempre lo stesso e la società che farà il progetto pure. I preventivi di spesa puntualmente crescono del 100%. Complimenti…amate il territorio, bravi”, scrive ad esempio con tono sferzante Renato Gacon mentre Roberto Pautasso ricorda a Cota come il contribuente piemontese “strapaga ogni metro cubo di acqua per un bene che ci dona la natura” e si aspetterebbe quindi che s’iniziasse a “pianificare il rifacimento dei condotti, i quali hanno una perdita considerevole (si parla di oltre il 40%) e con il recupero delle perdite forse di acqua ne avremmo in abbondanza”.
Anche gli elettori leghisti mostrano titubanze all’ipotesi di un nuovo investimento: “Sulla diga del Biellese io onestamente sono con la popolazione e quoto quanto dice Renaldo – commenta Stefano Gualandris – Presidente Cota, la stimo moltissimo e credo nella sua buonafede. Verifichi, per me l’hanno mal consigliata”.
Il problema della siccità in Piemonte ha registrato una netta recrudescenza in questa torrida estate che non cenna a mollare la presa e, anzi, è pronta a inferire il colpo letale alle culture con l’arrivo del settimo anticiclone soprannominato “Lucifero”, che secondo le previsioni dovrebbe giungere anche sul Piemonte dalla giornata di martedì, facendo schizzare le temperature con valori prossimi ai 40 gradi nelle pianure piemontesi. L’Arpa Piemonte ha già messo in guardia sull’“elevata probabilità di colpi di calore dovuti a prolungate esposizioni al sole o attività fisica”.
I primi temporali al Nord sono attesi non prima del 23 agosto ma ciò che desta maggiori preoccupazioni è la cosiddetta “burrasca d’estate”, ossia l’intensa perturbazione che giungerà presumibilmente l’ultima settimana d’agosto (s’ipotizza tra sabato 25 e domenica 26) con forte instabilità e intensi rovesci che potranno localmente assumere le proporzioni di vere “bombe d’acqua”.
Le piogge comporteranno un calo delle temperature nell’Astigiano di circa 6-8 gradi rispetto ai picchi di calore stimati in questi giorni.
Le previsioni a lungo termine ipotizzano un inizio di settembre ancora caratterizzato da un clima estivo ma senza eccessi termici, con temperature in linea con i valori medi stagionali.

Fabio Ruffinengo