Ancora una volta eventi meteorologici di grande intensità hanno messo in evidenza la fragilità del territorio regionale, un territorio sempre più edificato e devastato dal consumo di suolo, attraversato da infrastrutture, modificato dall’agricoltura industriale.
“Nel momento in cui, anche in questo caso, si deve procedere tristemente al computo dei danni, esprimiamo tutta la nostra solidarietà a coloro che hanno subito le conseguenze di questi eventi o dovuto abbandonare le loro case – dichiarano Fabio Dovana e Marco Baltieri, presidente e responsabile acqua Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta -. Nello stesso momento, però, senza cadere nello sterile esercizio della ricerca dei colpevoli, esprimiamo tutta la nostra preoccupazione che, ancora una volta, si ripeta lo stesso copione già visto in occasione dei precedenti eventi alluvionali: interventi scoordinati e pensati solo su un piano locale, modificazioni profonde degli alvei fluviali che non fanno altro che aumentare il rischio idrogeologico, utilizzo poco attento del denaro pubblico, diffusione di messaggi privi di qualunque fondamento scientifico e, da parte di alcuni, uno spregiudicato uso politico della paura”.
“Richiediamo invece con forza che vengano adottate delle concrete misure che comportino: l’interruzione di qualunque iniziativa che porti a un ulteriore consumo di suolo; il rispetto e il rafforzamento delle norme di pianificazione del territorio che impongono vincoli prudenziali anche stretti rispetto al rischio idrogeologico; l’adozione di iniziative di delocalizzazione di insediamenti e strutture incautamente costruite in aree esondabili, al fine di diminuire l’esposizione al rischio ed evitare prevedibili danni futuri; l’adozione di forme di gestione dei corsi d’acqua pensate alla scala di bacino e non su un piano locale; la diffusione e il finanziamento delle iniziative volte alla stipula dei contratti di fiume come forme partecipate di gestione dei corsi d’acqua; l’adozione o il rispetto di norme di salvaguardia delle acque superficiali, evitando quegli usi che portano a un’alternanza di asciutte totali e di piene rovinose, fonte di fragilità sempre maggiore dei corsi d’acqua e del territorio circostante; l’adozione o il rispetto di norme precise per gli interventi negli alvei e nelle aree di pertinenza fluviale, rispettando indirizzi di riqualificazione fluviale tali da riportare i nostri corsi d’acqua a buoni livelli di naturalità, garanzia anche di una migliore capacità di assorbire gli eventi di piena la diffusione di iniziative che incrementino la consapevolezza del rischio e la capacità di far fronte ad esso.
Profondamente convinti che il rispetto dell’ambiente e il raggiungimento di buoni livelli di sicurezza non siano in conflitto ma, anzi, legati da un vincolo sostanziale, ci rendiamo fin d’ora disponibili a collaborare per la realizzazione delle misure concrete di cui sopra”.