Installazioni artistiche dello scultore Sergio Omedè, belvedere attrezzati con elementi di arredo appositamente disegnati e una passerella sospesa sul rio Tiglione che ricorderà la magia dei ponti tibetani: sono gli elementi attrattivi del nuovo progetto, di cui è capofila il Parco Paleontologico Astigiano, in via di realizzazione in diciassette comuni prevalentemente a sud del Tanaro.
I lavori sono iniziati a marzo e termineranno a settembre. Gli interventi insistono sulla rete sentieristica già inserita nel Patrimonio Escursionistico Regionale e si articolano su due itinerari, “La via del mare astigiano” e “Dalla Langa al Monferrato”, che toccheranno i territori di Azzano, Belveglio, Calosso, Castagnole Lanze, Castelnuovo Calcea, Coazzolo, Costigliole, Isola, Mombercelli, Mongardino, Montaldo Scarampi, Montegrosso, Rocca d’Arazzo, Rocchetta Tanaro, San Marzano Oliveto, Vigliano, Vinchio per poi diramarsi verso altri centri e province.
Si camminerà, pedalerà o si andrà a cavallo nel grembo dell’antico Mare Padano.
“L’elemento che caratterizza l’intero territorio – conferma Gianfranco Miroglio, presidente dell’Ente Parco – è rappresentato dai geositi, anche di significativo valore, e comunque dalla matrice comune testimoniata dai numerosi affioramenti: presenza accertata o accertabile nei diciassette luoghi prescelti, quasi tutti già aderenti al Distretto Paleontologico dell’Astigiano e del Monferrato. Con questo progetto, attraverso le sculture di Sergio Omedè, portiamo a compimento anche un vecchio sogno: creare una galleria artistica all’aperto per valorizzare il paesaggio”.
Le opere dell’artista astigiano caratterizzeranno sei punti di osservazione situati a Mombercelli, Mongardino, Montaldo Scarampi, Rocca d’Arazzo, Rocchetta Tanaro e Vigliano. Con una particolarità, deliberatamente voluta: “Da lì si potrà ammirare la bellezza di un paesaggio delicato – spiega Renato Morra, ingegnere ambientale, il cui studio professionale firma il progetto di cui è capofila l’Ente Parco – ma anche le compromissioni favorite dall’intervento umano rappresentate, per esempio, da capannoni, muraglioni, serbatoi dell’acqua, ripetitori, autorimesse di lamiera. Quello che vorremmo indurre è la coscienza di come anche interventi apparentemente marginali abbiano una ricaduta sulla percezione che abbiamo del paesaggio, che sotto questo aspetto non ha un lato A e un lato B. Le installazioni che andremo a collocare segnalano inoltre la possibilità di recuperare e riqualificare, con poco, siti altrimenti destinati al degrado, su cui già i sindaci hanno voluto positivamente attivarsi”.
Il progetto è finanziato al 90 per cento attraverso la misura 7.5.1 del Programma di sviluppo rurale della Regione Piemonte; la restante parte dal Parco Paleontologico. Costo complessivo: 250 mila euro, finalizzati a interventi di valorizzazione del territorio a fini turistici.
Gli itinerari, in sterrato e in parte asfalto, condurranno alla passerella pedonale che, su funi di acciaio, attraverserà il rio Tiglione a Belveglio e ai belvedere di Castagnole Lanze e Montegrosso, dove verranno installati elementi di arredo urbano (portabici, totem e panchine) appositamente disegnati dallo Studio Morra. Gli stessi saranno collocati anche a Azzano, Calosso, Castelnuovo Calcea, San Marzano Oliveto. Panchine di legno compariranno nell’area spettacoli all’aperto di Coazzolo, ai margini del concentrico, mentre un totem in frazione Mongovone, a Isola, informerà sulla vicina area del rio Bragna, scrigno di biodiversità.
A Costigliole si procederà alla sistemazione dell’atrio del castello, concepito come futuro punto di accoglienza turistica; un altro ne nascerà a Vinchio in corrispondenza dell’area sportiva comunale posta vicino alla cantina sociale.
Infine, in ciascuno dei punti coinvolti dei diciassette comuni, pannelli informativi racconteranno la geopaleontologia come radice della terra.