Durante la seduta del Consiglio Regionale di ieri, martedì 18 ottobre,  l’Assemblea ha approvato all’unanimità il testo unificato delle proposte di legge  n. 40 e n. 64 di modifica della legge regionale n. 11/09, “Tutela, valorizzazione  e promozione del patrimonio linguistico del Piemonte”. “Il provvedimento – commenta Angela Motta, relatrice di maggioranza – si  propone di superare e migliorare la legge precedente, permettendo così alla  Regione, nel rispetto della Costituzione e dello Statuto del Piemonte, di  valorizzare e promuovere, nei limiti delle proprie competenze, il patrimonio  linguistico e culturale piemontese, nonché quello delle minoranze occitana,  franco-provenzale, francese e walzer, incentivandone la conoscenza. A tale  scopo la Regione intende mettere in campo una serie di interventi per  conservare e valorizzare il patrimonio storico e linguistico piemontese, con  particolare riguardo alla toponomastica, alle ricchezze artistiche e  architettoniche, alla vita religiosa, alle usanze, ai costumi, all’ambiente naturale  e antropizzato; tutto ciò attraverso la programmazione e la realizzazione in  proprio, in partenariato con soggetti della pubblica amministrazione o con  l’assegnazione di contributi a enti terzi. Sviluppare attività attinenti il  mantenimento e la valorizzazione dell’identità linguistica e culturale delle  comunità – ha aggiunto Motta – è un modo importante per incrementare le  attività economiche e produttive importanti per la permanenza delle  popolazioni nei luoghi d’origine; per sostenere attività culturali, iniziative ed  eventi per la conoscenza, la valorizzazione, la promozione, l’uso e la fruizione  del patrimonio linguistico piemontese e le creazioni artistiche, teatrali, musicali,  letterarie e cinematografiche sia sotto il profilo del riconoscimento della  tradizione culturale sia come impulso per nuove realizzazioni legate al  contesto contemporaneo. Consente, inoltre, agli enti locali di introdurre  progressivamente, accanto alla lingua italiana, l’utilizzo di elementi del  patrimonio linguistico piemontese nei propri uffici e in quelli  dell’amministrazione regionale presenti sul territorio; di promuovere  l’insegnamento del patrimonio linguistico e culturale piemontese, anche  attraverso corsi di formazione e di aggiornamento per gli insegnanti e corsi  facoltativi per la popolazione, ferma restando l’autonomia delle istituzioni  scolastiche; di incentivare, anche attraverso forma di collaborazione con gli  atenei, associazioni e centri culturali qualificati, la ricerca storica e scientifica  sul patrimonio linguistico e culturale piemontese; di sostenere forme di  collaborazione e scambi culturali con altre comunità che presentano elementi  di affinità e condivisione del medesimo patrimonio culturale linguistico anche al  di fuori del territorio italiano; di realizzare, d’intesa con le emittenti pubbliche e  private, trasmissioni culturali relative al patrimonio linguistico; di sostenere,  infine, attività dedicate all’uso della rete informatica e delle nuove forme di  comunicazione, finalizzate alla creazione di banche dati e istituire borse di  studio per tesi di laurea relative al patrimonio linguistico piemontese”. Con  l’approvazione del provvedimento viene inoltre istituita una “Consulta”  permanente per la valorizzazione e la promozione del patrimonio linguistico  nominata dal Presidente della Giunta e composta dal Presidente medesimo,  da tre Consiglieri regionali, di cui uno espressione delle minoranze, e cinque  esperti in materia. La Consulta dura in carica quanto il Consiglio regionale ed è  ricostituita entro novanta giorni dall’insediamento della nuova legislatura. La  Giunta regionale, previo parere della Consulta e della Commissione consiliare  competente, approva – con cadenza triennale – il programma di attività e le  linee d’indirizzo e riconosce come “Festa del Piemonte” le ricorrenze che  favoriscono la conoscenza della storia della Regione, ne illustrano i valori di  cultura, costume, civismo e valorizzazione del patrimonio linguistico culturale.