“L’annata viticola astigiana 2016 si può tranquillamente definire come una delle migliori degli ultimi 50 anni per qualità e quantità e sarà sicuramente un millesimo da 5 stelle da ricordare per anni”: questa la dichiarazione unanime di tutti gli esperti intervenuti in occasione di “Anteprima Vendemmia 2016” che si è svolta nei giorni scorsi. Un evento, organizzato da Confagricoltura Asti che da tre anni presenta ufficialmente in degustazione l’anteprima della vendemmia. “Un obiettivo nuovamente raggiunto grazie alla puntuale collaborazione fornita da aziende agricole associate – commentano da Confagricoltura Asti – cui è stato chiesto di offrire un’anteprima assoluta dei loro prodotti. Per presentare la vendemmia 2016 dei vini piemontesi l’organizzazione astigiana si è affidata alle competenze di esperti ed enologi: Flavio Scagliola, presidente della sezione vitivinicola di Confagricoltura Asti e produttore vinicolo; Andrea Faccio, presidente della sezione vitivinicola nazionale di Confagricoltura, anch’egli produttore vinicolo; Gianni Bertolino, presidente dell’Associazione Produttori del Nizza; Claudio Bruno, direttore Confcommercio Asti; Bruno Rivella, enologo e presidente dell’Onav fino al 2009”. “L’annata è quantitativamente il linea con il disciplinare di produzione e la qualità è sicuramente oltre la media, favorita da un andamento climatico favorevole allo sviluppo della vite”, ha affermato Flavio Scagliola, presidente della sezione vitivinicola di Confagricoltura Asti, “le piogge di fine agosto sono state provvidenziali per le uve Moscato e Brachetto le quali presentano un buon quadro aromatico e un’ottima quantità. L’unica nota stonata in questo quadro generale più che positivo sono gli accordi di filiera che ci hanno penalizzato dal punto di vista economico”. “Bisogna evidenziare il fatto che è stata una grande annata ed è doveroso acquisire la consapevolezza che possediamo un prodotto di altissima qualità”, gli fa eco Andrea Faccio, presidente della sezione vitivinicola nazionale di Confagricoltura, “il nostro problema purtroppo è che non crediamo nei nostri prodotti e nelle nostre potenzialità. Il vino che produciamo lo vendiamo a prezzi troppo bassi e chi ci rimette purtroppo è sempre il viticoltore.” “A settembre eravamo più scettici invece poi qualche goccia ha favorito la vendemmia e la qualità è eccellente – dichiara Gianni Bertolino, presidente dell’Associazione Produttori del Nizza,  – quest’anno abbiamo vini molto strutturati, frutto di annate calde come quella di quest’anno, che piacciono molto al mercato estero: un mercato che per quanto riguarda molte aziende incide per il 50% delle vendite”.