Affollata apertura, ieri pomeriggio a Vigliano, di Verdeterra: un pubblico numeroso ha assistito alla conversazione “Scopritori di balene e delfini in terra astigiana” che ha posto l’attenzione sulla valorizzazione del patrimonio fossilifero della nostra provincia.
L’incontro, moderato da Gianfranco Miroglio, si è aperto con un inedito appello: quello del sindaco Emma Adorno per riportare a casa la balena scoperta a Vigliano nel 1959 e da allora conservata al Museo regionale di Scienze Naturali di Torino. “E’ un bene della nostra terra – ha detto l’amministratrice – e qui deve ritornare. Una sistemazione ottimale sarebbe il nuovo Museo Paleontologico di Asti”.
Il paleontologo dell’Ente Parchi Astigian,i Piero Damarco, ha spiegato che “la balena è stata esposta anni fa a Genova durante le Colombiadi e ha subito danni: deve essere restaurata”. Nel frattempo, “nonostante sia uno degli esemplari più completi”, resta chiusa nelle casse del museo. Beppe Maschio, assessore in Comune, ricorda bene la scoperta del cetaceo: aveva 11 anni quando lo tirarono fuori dalla terra di frazione Valmontasca: “La forza pubblica teneva lontano i curiosi tanto quell’avvenimento parve a tutti eccezionale. Noi bambini allestimmo una bancarella per mettere in vendita le conchiglie e anche alcuni pezzi di ossa della balena che la ruspa, durante i lavori di posa della condotta dell’acqua, aveva danneggiato”.
In attesa che la balena, a cui in paese è stato attribuito il nome di Viglianottera, torni nell’Astigiano, ci si “consola” con una copia identica ricostruita dalla Pro Loco, ospitata al centro sportivo Conti. Anche il sindaco di Chiusano, Marisa Varvello, nella conversazione di ieri ha espresso un desiderio: “Rendere più visibile la nostra balena, conservata nel laboratorio di restauro dell’Ente Parchi a Valleandona”. In questo caso la scoperta, fatta da Piero Damarco, è più recente: 2003, stesso anno in cui Piero Perosino, tecnico dell’Ente Parchi, nell’alveo del Tanaro in secca avvistò, in località Belangero, alcune ossa che rivelarono la presenza di un delfino fossile.   
Si accinge, invece, ad avere uno spazio adeguato Tersilla, la balena di San Marzanotto ritrovata nel vigneto di Tersilla Argenta e “riconosciuta” dal nipote Giovanni Viarengo: “Era il 1993 – ha raccontato quest’ultimo – e spopolava nella sale cinematografica Jurassic Park: mia figlia Chiara annunciò a scuola che suo padre aveva trovato un dinosauro! La nostra scelta è stata precisa fin dall’inizio: dal momento che è stata trovata ad Asti, vogliamo che rimanga qui”. Il loro desiderio si avvererà a fine settembre, quando a Palazzo del Michelerio sarà inaugurata la prima sezione del nuovo Museo Paleontologico, costituita proprio dall’esposizione del cetaceo di San Marzanotto. Nel frattempo le ricerche degli esperti hanno rivelato che quella di Tersilla è una specie unica, ancora tutta da studiare.  
Intanto Verdeterra proseguirà le sue esplorazioni nell’era pliocenica (dai 3 ai 5 milioni di anni fa, quando nell’Astigiano c’era il mare) proponendo per domenica 12 giugno un “Viaggio nella storia: dalle balenottera di Vigliano al geosito paleontologico di Cortiglione”. La visita guidata, a cura della Pervinca, sarà aperta ai primi trenta prenotati: adesioni alle 0141.1765082. Inizio alle ore 15 con partenza da Vigliano. Partecipazione gratuita.