le assistenti sociali Paola Boido e Giovanna Bramante con il sindaco Brignolo, il direttore generale Asl Galante, l’assessore ai Servizi Sociali Vercelli I meriti se li è conquistati sul campo e dopo tre anni lo Sportello Unico Socio Sanitario (SUSS) passa da sperimentale a definitivo. Il servizio, attivo all’ospedale Cardinal Massaia, può ora contare sull’assunzione delle due assistenti sociali (Paola Boido e Giovanna Bramante) che  ricevono allo sportello utenti socialmente svantaggiati: anziani, minori e disabili. Qui le persone espongono il loro problema socio-sanitario e vengono indirizzate alla struttura di base o specialistica più appropriata. L’aver reso stabile il SUSS nasce dalla volontà di collaborazione dell’Asl AT e del Comune di Asti, i cui amministratori hanno tenuto questa mattina una conferenza stampa nella sede dell’Azienda sanitaria. Superando le restrizioni del piano di contenimento regionale, l’Asl ha potuto inserire le due assistenti sociali nella propria pianta organica, mentre i costi del personale saranno equamente ripartiti con il Comune. Un esempio di come si possa fronteggiare efficacemente la crisi economica, che riduce progressivamente le risorse. “Sempre più spesso in futuro – ha rimarcato il sindaco Fabrizio Brignolo – ci troveremo a lavorare in convenzione con altri enti: dopo la Casa di riposo, succede con l’Asl”. Significativo il fatto, ha indicato il direttore dell’Asl AT Valter Galante, che la collaborazione punti al mantenimento di un servizio che si rivolge ai soggetti fragili: “Lo Sportello Unico Socio Sanitario è il punto di incrocio tra i bisogni dell’utenza e la possibilità di risposta dell’ente pubblico. In più dà lavoro a due giovani che, in questi tre anni, hanno dimostrato voglia e capacità di farsi carico dei problemi delle persone”. “Grazie al dialogo con l’Asl – il commento di Piero Vercelli, assessore ai Servizi Sociali del Comune – abbiamo superato i timori sul futuro dello Sportello. Il beneficio per l’utenza è immediato: si ricevono informazioni sui percorsi di assistenza da intraprendere senza doversi spostare da un servizio all’altro della città. Non è poco per le persone anziani o disabili”. “In un luogo così anche gli operatori lavorano meglio” la sottolineatura di Brignolo. Il SUSS, che garantisce al pubblico un’apertura settimanale di 24 ore, lavora in stretto contatto con le Unità di valutazione handicap e geriatrica. Le due assistenti sociali, assunte a tempo indeterminato, raccontano con i dati i tre anni intensi di lavoro: lo Sportello si rivolge ai residenti di Asti città, ma la sua presenza in ospedale induce anche molti cittadini della provincia a chiedere informazioni. In numeri: dalla nascita del servizio a maggio di quest’anno i casi esaminati sono stati 2377, di cui 1189 riguardanti gli anziani; 1932 le persone residenti ad Asti, 445 della provincia, poi indirizzate ai servizio socio-assistenziali del territorio. Qui operano gli sportelli che l’Asl gestisce insieme ai Consorzi Cisa e Cogesa a Canelli e Nizza (Case della salute-C.A.P.) e nelle Unità territoriali di Montemagno, San Damiano e Villanova; un altro punto, condotto dal Cogesa, è attivo ad Asti città.