Proseguire nell’azione di razionalizzare la spesa sanitaria, trasformare in punti di forza gli eventuali aspetti deboli del sistema ospedaliero astigiano, costituire un gruppo di lavoro che elabori una proposta sul futuro nosocomio della Valle Belbo partendo dai servizi necessari in quell’area: questi alcuni obiettivi che vedranno impegnato, nel corso dell’anno, il commissario dell’Asl AT Valter Galante.
L’amministratore dell’Azienda sanitaria, nominato il 29 dicembre dalla Giunta Regionale, ha esposto oggi, in una conferenza stampa, le linee principali del proprio mandato, che scadrà a fine 2011: “Le azioni – ha sottolineato – saranno strettamente coerenti con la riforma di riordino del sistema sanitario piemontese su cui la Regione si confronterà durante l’anno, attraverso le audizioni della Commissione Sanità, con i soggetti istituzionali e non del territorio. I commissari delle Asl saranno coinvolti nel progetto di riordino organizzativo: stiamo attendendo che vengano precisati i nostri compiti. Nel frattempo, per quello che mi riguarda, già solo parlando di lavoro ordinario c’è molto da fare”.
La riforma del sistema sanitario regionale, ha ricordato Galante, sarà “strutturale, prevedendo la separazione degli ospedali dal territorio, e gestionale, puntando a creare reti ospedaliere più grandi e attribuendo compiti precisi alle Asl, la cui vera forza sarà nel governare i finanziamenti volti a garantire i servizi al cittadino. In questo quadro cambierà anche il ruolo dell’Assessorato regionale alla Sanità, che non si limiterà a dettare le linee di indirizzo generali ma assumerà la direzione di una sorta di holding che riunirà le aziende ospedaliere e sanitarie piemontesi. Con i commissari il rapporto sarà stretto: è già stato programmato un incontro mensile, di un’intera giornata, per aggiornare e approfondire il lavoro da fare”.
Galante ha ricordato che la necessità di riformare il sistema sanitario piemontese, in un contesto di crisi generale, nasce dall’urgenza di migliorarne l’efficienza rispettando gli obiettivi del piano di rientro, resosi necessario poiché la Regione ha raggiunto, nel 2010, la massima esposizione finanziaria consentita per legge.
Gli ospedali opereranno in rete – ha indicato il commissario – e questo vorrà dire fare una buona salute e aumentare le capacità di cura, elevando la qualità delle prestazioni”. Sull’ipotesi, come prefigurato dalla Giunta Regionale, di un accorpamento dell’ospedale di Asti con quello di Alessandria, “va sottolineato – ha precisato Galante – che né il personale amministrativo né quello sanitario della nostra Asl si sposteranno: la situazione rimarrà invariata sia per i servizi ospedalieri che per quelli territoriali. Il problema potrebbe determinarsi per i Dipartimenti, al fine di evitare doppioni”.
I servizi territoriali continueranno a fare da filtro per evitare inutili accessi in ospedale.

L’attuale modello della Casa della salute-C.A.P., dopo la sperimentazione avviata dall’Asl con l’apertura un anno fa della struttura di Nizza Monferrato e sei mesi fa di quella di Canelli, andrà valutato in base alle caratteristiche geografiche del territorio: “La Casa di Nizza – ha indicato Galante – opera in un contesto urbanizzato: sarebbe interessante studiare se lo stesso modello funzioni anche nelle zone più periferiche o se sarebbe più utile adottare altre soluzioni”. Quali risparmi si otterranno con la riforma? “La scommessa è che quando la riforma dispiegherà pienamente i suoi effetti razionali, cioè tra tre o quattro anni – la dichiarazione del commissario – l’esposizione finanziaria regionale scenda dall’attuale 5% all’1-2%, mentre già per quest’anno il risparmio regionale è stimato intorno ai 150 milioni di euro”.