Asti perde nove posizioni rispetto all’anno precedente e scende al cinquantaduesimo posto nella classifica generale di Ecosistema Urbano, stilata da Legambiente con Il Sole 24, Ore presentata ieri a Belluno. Il rapporto fotografa da 15 anni la qualità ambientale dei capoluoghi di provincia italiani, e si basa sui dati di 125 indicatori che spaziano dalla qualità dell’aria, ai consumi, alle politiche ambientali ed energetiche implementate. La media astigiana è del 51,77%, appena sotto la media nazionale

Asti si distingue per la raccolta differenziata: nella percentuale di rifiuti raccolti separatamente sul totale è terza dopo Verbania e Novara, con il 60,9%.

Sul punto è intervenuto l’assessore all’Ambiente del Comune di Asti, Diego Zavattaro

Anche quest’anno – dice Zavattaro –  il Comune di Asti si è collocato ai primi posti nella classifica di Legambiente “Comuni Ricicloni 2008”, nell’ambito dell’indagine Ecosistema Urbano patrocinata del Ministero dell’Ambiente. Questo significa che la cittadinanza, nella sua stragrande maggioranza, si è impegnata al massimo per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Prosegue l’assessore: “Purtroppo, però, un numero non indifferente di incivili persiste nel non attuare la raccolta differenziata e/o nell’abbandonare rifiuti, anche pericolosi, ai bordi delle strade o in aperta campagna.
Ciò comporta, oltre all’evidente danno ambientale, una consistente maggior spesa a carico della collettività. L’elevato livello di impurità ancora presente nella “differenziata”, costringe gli impianti a tempi di lavorazione molto più lunghi o, peggio ancora, a trattarla come “raccolta indifferenziata”.
In questi casi i costi di smaltimento possono arrivare ad essere fino ad otto volte superiori (per non parlare del mancato introito dei contributi CONAI). E’ per questi motivi che ho ritenuto di adottare provvedimenti opportuni ed adeguati. Non si scherza più: dalla prossima settimana, partirà un’operazione a tappeto di controlli continui e ripetuti, con ispezioni nei cassonetti della differenziata, con presidi nelle zone a maggior rischio di abbandono abusivo, con l’ausilio di Vigili, in collaborazione con ASP Igiene Urbana, mirati ad individuare e sanzionare  ogni comportamento scorretto.Sono gli stessi cittadini a chiedermelo. Ho più volte preavvisato degli intendimenti dell’Amministrazione di non accettare più questi comportamenti incivili. Le campagne di informazione sulla raccolta differenziata sono state iniziate e ripetute in Asti fin dal 2000 e saranno ancora ripetute. Ritengo che circa otto anni di tolleranza siano da ritenersi più che sufficienti. A questo punto ogni “furbetto” è ampiamente edotto che quanto richiesto riflette sì un dovere ambientale, ma anche e soprattutto un preciso obbligo di legge. Chi intende continuare ad arrecare grave danno all’intera collettività sappia che adesso il rischio di essere sanzionati diventa assai concreto
“.