A causa di problemi informatici, le aziende viticole piemontesi rischierebbero di perdere i fondi per la “ristrutturazione vigneti”: a lanciare l’allarme è il settore tecnico di Confagricoltura Asti. “Dopo il disastroso PSR presentato dalla Regione Piemonte, una nuova tegola rischia di abbattersi sulle nostre aziende agricole.  I sistemi informatici che gestiscono l’anagrafe agricola piemontese – spiegano dal settore tecnico di Confagricoltura Asti – non riescono a comunicare in modo corretto con il sistema nazionale, realizzato da una diversa società informatica. Il risultato è che gli agricoltori non possono presentare le domande di finanziamento e la Regione Piemonte – non spendendo i fondi a lei assegnati entro il 29 febbraio – sarà costretta a restituirli.   Stiamo parlando di un ammontare complessivo di circa 9 milioni di euro, che specie in periodi di crisi come questo non sono certo pochi.  Confagricoltura Asti reputa inaccettabile che giunti nel terzo millennio, oltre alla già opprimente burocrazia cartacea, ci si ritrovi anche l’informatica come “nemico”.  Le responsabilità sono chiare e da imputare alle Istituzioni, che invece di lavorare in sinergia hanno preferito porsi in contrapposizione creando propri sistemi informatici risultati incapaci di comunicare correttamente la trasmissione dei dati.  Il mondo politico ha più volte sbandierato l’informatizzazione della pubblica amministrazione: se i risultati sono questi era meglio la cara vecchia carta, almeno si potevano presentare le pratiche e non si correva il rischio – quanto mai concreto – di perdere i fondi assegnati.  Confagricoltura Asti formalizza quindi la richiesta di presentare le domande per la ristrutturazione dei vigneti almeno in formato cartaceo, una chiara soluzione d’emergenza ma che risponde alla necessità di non creare ulteriori danni alle aziende viticole. E’ ormai difficile credere che vengano trovate soluzioni informatiche in tempi utili: alle segnalazioni fatte dagli operatori vengono date risposte vaghe e aleatorie, quando vengono corretti errori di programmazione se ne creano altri. Una situazione paradossale dimostrata in modo eloquente dai dati: su 1500 domande potenziali meno di una decina sono state inviate, 700 sono in bozza e per problemi informatici non possono essere trasmesse”. Sull’argomento il presidente di Confagricoltura Asti, Massimo Forno, chiede un intervento immediato e incisivo degli esponenti politici del territorio per tutelare gli interessi delle aziende vitivinicole piemontesi. Contatti: 0141.434943 – asti@confagricoltura.it