Il fine settimana dedicato al lancio del centro commerciale naturale si chiude con un bilancio nel complesso positivo.

L’impegno promozionale dell’amministrazione per sostenere il progetto “Cento torri”, si è visto sia in centro, che nelle principali direttrici d’ingresso della città.

Ora la palla passa ai commercianti, come dice il sindaco: “il Comune metterà un milione di euro a disposizione di progetti promozionali, ora però tocca ai commercianti: devono impegnarsi a fondo, tenere aperto alla domenica per attrarre in città i potenziali acquirenti, altrimenti tutti i nostri sforzi per vivacizzare Asti saranno vani”.

La proposta più gradita, il vero traino dell’ultimo fine settimana, in attesa di “A sud di nessun nord” e del Gustadom, è stata la Fiera d’Europa, la manifestazione che da qualche anno propone Confesercenti, portando ad Asti i prodotti tipici e la gastronomia degli altri paesi europei, in particolare del nord-Europa, con puntate in Francia, Spagna e, per la prima volta quest’anno, con molto successo, in Grecia.

Un appuntamento nato sotto la giunta Voglino, osteggiato all’inizio dal centro-destra, confermato però con sano pragmatismo da Giorgio Galvagno, visto il gradimento degli astigiani per questa tre giorni all’insegna del mangiar germanico. Un gradimento evidente persino nella pausa pranzo di venerdì, piena d’impiegati in giacca e cravatta alle prese con wurstel, birra e salsicce, quasi fossimo in Baviera e non nel Monferrato.

Una manifestazione che è ormai entrata nel cuore (e nella pancia) degli astigiani, con buona pace di chi l’ha criticata all’inizio e poi magari l’ha tollerata, forse a fatica.

Incuriosiva l’impatto della nuova location, al fondo di piazza del Palio, verso la stazione, che alla vigilia quasi sembrava la volontà di confinarla ai margini del centro cittadino, dopo gli inizi, fortunati, in piazza San Secondo e lo spostamento, controverso e poco amato, nell’ex caserma Colli di Felizzano.

In realtà la nuova sede si è rivelata adatta alla natura della kermesse: comodissima per i parcheggi, facile da raggiungere a piedi, in grado di beneficiare di un forte transito di pendolari da e per la stazione.

Semmai, visto il pienone delle serate di venerdì e sabato, per il prossimo anno si pone magari il problema di allargarla, concedendole un’altra fetta della piazza.

La nuova collocazione, proposta dagli organizzatori, è stata prontamente avallata dal sindaco, che in quel settore della piazza, vorrebbe realizzare un’ala coperta, da destinare a spazio mercatale: “quel pezzo della città ha sempre avuto quella vocazione naturale, non ha senso andare contro la tradizione”.

Magari, tornando alla fiera d’Europa, il prossimo anno sarà il caso di valutare una sorta di “calmiere” ai prezzi, sulla scorta della felice esperienza delle Sagre, per evitare alcune vere e proprie esagerazioni.

M.B.