Lunedì mattina, 8.15. La protesta dei camionisti è arrivata anche ad Asti. Per percorrere 10km e arrivare all’ingresso della città, lato corso Torino, ci è voluta oltre un’ora. Da località Palucco decine di tir sono regolarmente parcheggiati lungo i lati della ex statale per Torino e le automobiil procedono a passo di lumaca. Una situazione di disagio voluta dagli autotrasportatori per protestare contro il caro benzina. Risultato: code chilometriche agli ingressi della città, il casello autostradale di Asti Est bloccato “causa manifestazione” e traffico in tilt all’altezza di Asti Ovest. Davanti al casello di Asti Ovest la situazione peggiora con gruppetti di autotrasportatori pacifici ai lati della strada, polizia, carabinieri e municipale a regolare le vetture e persino piccoli falò accesi per combattere, forse, il ferddo delle prime ore del mattino. Ma ad Asti Est la situazione è ben peggiore, con tanto di uscita autostradale chiusa “causa manifestazione”.Questa notte i camionisti del “Movimento forconi Piemonte, si sono radunati per organizzare la protesta, che potrebbe proseguire fino a venerdì 27 gennaio. La sezione piemontese del movimento aveva dato appuntamento, attraverso Facebook, all’imbocco dell’A4 Torino-Milano, alla periferia del capoluogo piemontese. “Una manifestazione pacifica e spontanea – era spiegato – di liberi cittadini senza sigle politiche e sindacali”. Nel messaggio pubblicato sul social network veniva ricordato di “lasciare a casa bandiere o qualunque altro simbolo politico”.