Aula 1Si terrà il prossimo 22 luglio la seconda udienza del processo che vede sul banco degli imputati Michele Buoninconti, il  vigile del fuoco accusato di omicidio volontario e occultamento del cadavere della moglie Elena Ceste. Poco fa si è conclusa la prima udienza, un’udienza “tecnica” terminata con l’accoglimento di tutte le richieste di costituzione di parte civile. Il giudice Amerio, si era riunito in consiglio per decidere se accettare la richiesta di Danilo, cognato di Elena, esprimendo poi parere favorevole. Si sono quindi costituiti parte civile i genitori della Ceste, i quattro figli avuti da Elena e Michele Buoninconti, la sorella Daniela e il marito Danilo. Il processo si svolgerà con rito abbreviato, non secco, cioè basato sulle carte e le documentazioni raccolte fino a oggi, ma condizionato. Verranno quindi acquisite perizie e consulenze ulteriori. Già nella prossima udienza ci sarà il confronto fra consulenti del pm e quelli della difesa. I tecnici si confronteranno sulla consulenza geologica e su quella medico-legale. Escluso invece il confronto sull’analisi delle celle telefoniche in quanto il giudice avrebbe ritenuto esaudiente la documentazione prodotta dall’ingegner Dezzani, consulente del pm Laura Deodato. La difesa di Buoninconti rappresentata dagli avvocati Chiara Girola e Massimo Tortoroglio si è detta comunque soddisfatta specie per l’acquisizione della consulenza legata alle celle telefoniche, un documento definito significativo dagli stessi legali. Gli avvocati di parte civile Deborah Abate Zaro e Carlo Tabbia si sono rimessi alle decisioni del giudice sottolineando come il loro interesse sia quello di arrivare a una verità processuale più vicina possibile alla realtà dei fatti, nella massima tutela dei quattro figli di Elena e Michele. In aula Buoninconti, arrivato nel palazzo di giustizia di via Govone dal carcere di Verbania su un’auto della polizia penitenziaria e non su un cellulare, non ha rilasciato dichiarazioni, non rivolgendo mai lo sguardo ai suoceri. I genitori della Ceste hanno voluto assistere all’udienza seppur molto commossi e provati. Per la difesa Buoninconti potrebbe essere assolto, per l’accusa invece rischierebbe 30 anni, anche con il rito abbreviato condizionato. St.P.