Una cicatrice sul cuore è il simbolo della campagna dell’Assessorato alla Sanità della Regione Piemonte contro le mutilazioni genitali femminili che, tra 15 giorni, attraverso locandine e depliant informativi, parlerà a tutte le donne dagli studi dei medici di famiglia, dei pediatri, dei consultori e delle associazioni, per raggiungerle poi anche con  l’affissione sui mezzi pubblici nel prossimo mese di settembre. La realizzazione dell’iniziativa è stata affidata al Coordinamento dei Consultori del Piemonte, guidato dalla ginecologa della ASL TO2 Maria Rosa Giolito, ed è il culmine di un progetto che la Regione ha intrapreso già da 3 anni, attuando un percorso formativo per dire STOP alle mutilazioni genitali femminili, con  ben 8 edizioni di corsi già organizzati  per operatori sociali, sanitari e del terzo settore, volto a individuare le strategie di contrasto a queste pratiche, che violano i diritti fondamentali all’integrità della persona e alla salute delle donne e delle bambine. “Target della campagna di sensibilizzazione sono donne e uomini stranieri con bambine, per coinvolgerli ed entrare in relazione con loro, attraverso le figure sociosanitarie di riferimento, con l’aiuto dei mediatori culturali, per allertarli sui rischi a breve e lungo termine di queste pratiche sulla salute delle donne  – spiega la dottoressa Giolito – Quello delle mutilazioni genitali femminili è un fenomeno che non appartiene alla nostra tradizione, ma che ci è vicinissimo, poiché viene subito anche da bambine che sono nate in Italia, o comunque sul territorio europeo, poiché fanno parte del sistema di tradizioni di alcune popolazioni, pur non avendo alcun fondamento religioso né culturale, stante che né il Corano né la Bibbia fanno alcun riferimento alle mutilazioni genitali femminili”. Semplice ed efficace il linguaggio con cui si raggiungeranno gli interessati: un disinvolto invito a parlarne in consultorio, che occhieggia dalle cartoline, e una spiegazione più dettagliata per le locandine, con una chiara spiegazione dei rischi per la salute, riferiti anche ai quattro diversi tipi di mutilazioni genitali possibili, nonché all’illegalità di queste procedure. Tutti i materiali verranno realizzati in 4 lingue: inglese, francese, arabo e italiano. L’assessore alla Sanità sottolinea che la Regione Piemonte può definirsi virtuosa in questo campo: sin dal 2006 investe in specifici progetti di prevenzione rispetto alle mutilazioni genitali femminili e con tempestività ha recepito le indicazioni sia della legge 7/2006, sia delle numerose risoluzioni ONU che mettono al bando queste pratiche, sino alla recentissima legge regionale 4/2016.