Non è stato ascoltato l”appello di Giampiero Monaca che ieri, domenica 27 gennaio, giorno della memoria, ha pubblicato sulla sua pagina facebook le foto di una scritta antisemita comparsa sul muro del cimitero di Asti. La parola “Juden”, che richiama  i cartelli antisemiti che venivano affissi nella Germania nazista dove risiedevano cittadini ebrei e dove questi ultimi avevano un’attività, è stata infatti velocemente cancellata con una mano di vernice. “Spero che nessuno troppo solerte vada a cancellare questa traccia. Non copriamo l’espressione di ignoranza di inconsapevole disumanità. Chi ha scritto, mal conosce la storia o mal frequenta la propria anima – aveva scritto proprio poche ore fa Monaca -. Nessun nemico nessun oppositore può arrivare ad essere odiato a tal punto da essere segregato, annichilito, spogliato, smembrato e dissolto come è stato durante la Shoah e in tutti gli altri casi di “soluzione finale” perpetrate dai forti alle spese dei deboli. Non è un delitto solo di pennello, ma di mancanza di umanità, di coscienza storica e andrebbe combattuto proprio su questi campi. Non sarà una pennellata a risolvere queste tensioni a placare questo vigore. Rimanga la scritta per un periodo sufficiente per organizzare uscite con le scolaresche per andare a fare il tour dell’intolletanza di Asti. Juden, albanesi tutti appesi, negri, bruciate, romeni di m…a, raus albania, l’italia agli italiani immigrati fuori…. ce n’è per tutti i gusti. Non cancelliamo non stendiamo un velo pietoso ma prendiamo coscienza della rabbia che serpeggia, che viene quotidianamente inculcata, perchè fa comodo tenere alta la tensione (divide et impera dicevano i romani). Bene riuniamoci sotto queste scritte, facciamo in modo che i ragazzi le leggano e ne parlino, non abbiamo paura del dibattito e di affrontare i preconcetti… costruiamo ponti, è l’unico sistema per restare umani!”