L a candidatura Unesco dei Paesaggi vitivinicoli tipici di Langhe Roero e Monferrato è stata questa mattina il tema di un incontro al Salone del Libro di Torino. Un’occasione per riflettere sullo stato di salute dei siti Unesco del Piemonte, per valorizzare i progetti avviati sul territorio e promuovere la sostenibilità ambientale nei Comuni  che beneficiano della presenza di un sito Unesco.
L’iniziativa, promossa dal Premio “Eco and the City Giovanni Spadolini”. in collaborazione con la Commissione nazionale italiana per l’Unesco, fa parte di una serie di manifestazioni avviate sul territorio nazionale per promuovere e valorizzare i progetti di tutela del paesaggio e di sostenibilità ambientale.
L’incontro ha aperto il ciclo di eventi ideati dal Premio per celebrare i 40 anni della “Lista del Patrimonio Mondiale Unesco”, che si concluderà nel mese di novembre a Trento, con la cerimonia conclusiva del premio “Eco and the City” e la consegna della Medaglia Spadolini, importante riconoscimento conferito ai progetti tesi alla valorizzazione dei patrimoni e dei beni culturali, che sarà dedicata ai 40 anni del World Heritage List.
La tappa di Torino è stata un’utile occasione per riflettere sullo stato di salute dei siti Unesco del Piemonte,  valorizzando i progetti avviati sul territorio e promuovendo la sostenibilità ambientale nei Comuni  che beneficiano della presenza di un sito Unesco. Una vetrina importante, dunque,  per un ulteriore confronto nella fase conclusiva della candidatura Unesco dei Paesaggi vitivinicoli tipici di Langhe Roero e Monferrato, che sarà discussa nel mese di giugno a San Pietroburgo.
“L’Italia è il Paese che annovera il maggior numero di siti Unesco, in tutto 47; solo il territorio del Piemonte ne conta tre: la Corona di delizie, ovvero il circuito delle Residenze Reali di Casa Savoia che fu il primo ad ottenere l’ambito riconoscimento nel 1997, a cui seguì nel 2003 quello dei Sacri Monti e nel 2011 I siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino – ha affermato Ugo Cavallera, vice presidente della Regione Piemonte ed assessore all’Urbanistica e Beni ambientali – Un dato, fra gli altri, che rende l’idea della straordinaria meraviglia che racchiudono i nostri siti: la Reggia di Venaria, a cinque anni dall’apertura avvenuta nel 2007, è oggi il quinto bene culturale più visitato d’Italia, ed essa si conferma a tutt’oggi una delle principali corti italiane del “loisir” contemporaneo”.
“Alla luce di questi  illustri precedenti – ha proseguito Cavallera – è dunque legittimo auspicare che anche il progetto dei Paesaggi vitivinicoli Langhe-Roero e Monferrato possa andare ad aggiungersi all’elenco dei siti Unesco piemontesi. Questo progetto è il  frutto di una forte collaborazione tra le Province e i Comuni coinvolti che, con la Regione e il Ministero dei Beni culturali e del Paesaggio, hanno fatto sistema e condotto un positivo lavoro che ha portato alla redazione del dossier di candidatura presentato nel gennaio scorso a Parigi per il riconoscimento e l’iscrizione all’interno della Lista del Patrimonio mondiale dell’Unesco”.
Il vicepresidente Cavallera ha quindi aggiunto che “la Regione Piemonte è assolutamente contraria alla liberalizzazione degli impianti di viticoltura, che viene ventilata a livello europeo. Nella riunione svoltasi ieri a Torino con l’Associazione delle Regioni vitivinicole europee è emersa una comune posizione di contrarietà a questa liberalizzazione, che metterebbe in ginocchio anche la realtà produttiva vitivinicola piemontese. L’impianto vitivinicolo è un patrimonio ed un investimento a medio e lungo termine. In Piemonte vi sono una novantina di vitigni autoctoni ed una decina legati alla biodiversità. Con la liberalizzazione, tutta la nostra biodiversità e le offerte al gusto dei consumatori perderebbero di valore. Noi siamo dunque per il mantenimento dell’attuale regolamentazione degli impianti vitivinicoli”.
Al dibattito sono intervenuti Giovanni Puglisi, presidente della Commissione nazionale italiana Unesco, Augusto Marinelli, presidente della Commissione giudicatrice del Premio “Eco and the City Giovanni Spadolini”, Cosimo Ceccuti, presidente della Fondazione Spadolini Nuova Antologia, Alberto Pacher, vicepresidente della Provincia autonoma di Trento, Marino Simoni, presidente del Consorzio dei Comuni del Trentino, Angelo Paladino, presidente dell’Osservatorio europeo del Paesaggio di Arco latino, e Roberto Cerrato, presidente dell’Associazione Patrimonio dei Paesaggi vitivinicoli tipici del Piemonte di Langhe-Roero e Monferrato.