giaquintaRegole, servono regole: il “mantra” di Confagricoltura Asti sul fenomeno del caporalato è stato finalmente ascoltato dal Governo con l’approvazione del disegno di legge che mira a contrastare il lavoro nero in ambito agricolo. Confagricoltura Asti ha atteso impazientemente questo momento, fin da quando i primi “strilli” di alcuni giornali hanno tentato di almanaccare la vendemmia 2015 come quella della “vergogna” dopo le inchieste, sacrosante, portate avanti dalle Forze dell’Ordine e l’Ispettorato del Lavoro tra i vigneti del Sud Astigiano. I numeri sono noti, il messaggio di Confagricoltura ancora di più:  “Altro che vergogna, questa sarà una vendemmia da ricordare”, liquidò il direttore di Confagricoltura Asti Francesco Giaquinta a ridosso dell’evento “Anteprima Vendemmia”. “Confidiamo che questo rappresenti davvero un “passo avanti cruciale” per il contrasto al caporalato, come affermato dal ministro Martina. – commenta Giaquinta – Ci siamo sempre schierati dalla parte della legalità e continueremo a farlo. In tempi non sospetti e senza troppa demagogia, come Agrinsieme abbiamo elaborato un documento in cui è stato proposto alla Prefettura di Asti di regolamentare i flussi di vendemmiatori in modo che siano identificabili. Siamo d’accordo con l’assessore Pentenero che il caporalato si possa sconfiggere con una cabina di regia regionale, che coinvolga Comuni e i centri per l’impiego, ma è tempo di passare ad azioni concrete”. Confagricoltura Asti è quindi pronta a valutare ogni iniziativa mirata alla repressione di fenomeni tanto odiosi quali il caporalato e che assicuri il non ripetersi della vergognosa “gara al massacro” intrapresa dai media nei confronti degli agricoltori, una categoria troppo spesso rappresentata con estremismi che non trovano riscontro nella realtà. Il mondo agricolo non si può sintetizzare, a seconda delle tendenze del momento, in paesaggi bucolici o becero sfruttamento: i lavoratori stranieri sono una risorsa per il comparto e chi ne abusa va severamente sanzionato. Punto. E’ tuttavia necessario un grande equilibrio per raccontare tematiche così complesse, il rischio è che a forza di cercare a tutti i costi un colpevole lo si trovi guardando lo specchio.