Sono trascorsi ormai 3 mesi da quel sabato 29 dicembre  giorno in cui l’Atc, Agenzia Territoriale per la Casa, consegnò ufficialmente al Comune di Asti 30 alloggi di edilizia popolare, suddivisi in due edifici di nuova costruzione situati in via Perroncito, zona Pilone. Oltre alle autorità, erano presenti alla “cerimonia” anche molte delle famiglie assegnatarie; tutti erano felici per questo regalo di fine anno. Invece gli alloggi sono ancora vuoti e le 30 famiglie vivono tuttora in situazioni precarie. Quali le cause? Abbiamo interpellato le due parti in causa: il Comune, nelle vesti dell’assessore ai Servizi Sociali Piero Vercelli, e l’Agenzia Territoriale della Casa di Asti, in quelle del presidente Claudio Campia. Entrambi spiegano, ovviamente con parole diverse, che il “colpevole” è l’Enel che ha provveduto a effettuare gli allacciamenti soltanto nella giornata di martedì 26 marzo, quando la prima richiesta è stata effettuata il 4 dicembre 2012. Questo perché l’Atc si serve di un’altra società fornitrice; in ogni caso tutte le pratiche devono passare da “Enel Distribuzione”, con un conseguente allungamento dei tempi. “Pensavamo che il problema potesse essere risolto entro gennaio – spiega Campia -, invece non è stato così. Ora però, con gli allacciamenti completati si può procedere al collaudo degli impianti dei due edifici (ascensori, ecc); queste operazioni dovrebbero richiedere un paio di settimane, trascorse le quali il Comune potrà procedere con la consegna alle famiglie affidatarie”. Altri dettagli sul numero della Gazzetta d’Asti in edicola dal 29 marzo. Uberto Ghia