arresto micheleA 48 ore dall’arresto per omicidio volontario premeditato e occultamento di cadavere di Michele Buoninconti, accusato di aver ucciso la moglie Elena Ceste continuano ad emergere i dettagli di un giallo che nonostante gli ultimi fatti sembra lontano dall’esserechiuso. Per i carabinieri del comando provinciale e per la procura di Asti il vigile del fuoco è colpevole: ha ucciso la moglie la stessa mattina in cui ne ha denunciato la scomparsa. Era il 24 gennaio 2014. Un delitto avvenuto per l’accusa fra le quattro mura domestica poco prima delle 9 del mattino,un delitto dettato da “una situazione familiare che si stava degradando” come ha sottolineato il comandate dell’Arma astigiana Fabio Federici. Tesi sotenuta anche dal giudice Giacomo Marson che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Il movente “va ricercato nell’odio maturato nel tempo… Il marito riteneva che Elena fosse una moglie e una madre inadeguata, una donna infedele e inaffidabile dedita a coltivare rapporti virtuali con il computer e, quindi, ‘da raddrizzare'”. Parole da cui emerge il ritratto di un uomo duro, esigente. Lo stesso uomo che nelle prime ore di carcere avrebbe chiesto a un agente di sorveglianza una Bibbia “per avere qualcosa da leggere”. Ma Michele è anche l’uomo a cui “nulla deve sfuggire, interessato ad avere tutto sotto controllo, a gestire e organizzare la vita del suo nucleo familiare secondo regole non sindacabili – come scrive il giudice Marson nell’ordinanza -. In questo contesto – osserva – si inserisce un elemento di rottura dirompente: la scoperta del tradimento della moglie, preceduta da una forte crisi matrimoniale manifestatasi almeno dal mese di ottobre 2013. Una moglie che come nel lontano passato del loro fidanzamento si affacciava di nuovo a relazioni extraconiugali, a incontri segreti, a scambio di messaggi, telefonate e amicizie in chat, era diventata per l’indagato ingestibile, pericolosa, dannosa. E per questo doveva essere eliminata”. La difesa del vigile del fuoco rappresnetata dagli avvocati Chiara Girola e Alberto Masoero  respinge ogni accusa (pare che abbiano nominato già un paio di consulenti). Buoninconti al momento rimane in carcere in attesa dell’udienza di convalida che si terrà la prossima settimana. Intanto i carabinieri del nucleo investigativo nelle ore dopo l’arresto hanno eseguito un anuova perquisizione nella casa di via San Pancrazio: sotto sequestro sono finiti alcuni indumenti e un telone da serra. Non è escluso che sia compatibile con il frammento di telo recuperato a ottobre accanto al corpo di Elena Ceste nel rio Mersa. Saranno i Ris di Parma ad analizzare il reperto.