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Furono messi in ginocchio dalla violenza delle acque in piena: ad Alba la Ferrero capitolò sotto la forza del Tanaro, ad Asti la Saclà venne investita dal Borbore, rivivendo i momenti bui dell’esondazione del 1948, a Santo Stefano il Centro Studi Cesare Pavese, con il suo prezioso patrimonio librario, patì l’offesa del Belbo.

Tre storie di sconfitta, ma anche di reazione immediata che vide lavorare nel fango, fianco a fianco, i vertici delle tre realtà, i dipendenti e l’immensa schiera dei volontari.

Quelle esperienze di allora saranno ripercorse oggi, giovedì 6 novembre nella Sala del Municipio di Castagnole Lanze. L’incontro, fissato per le 21, rientra nella rassegna “Un capogiro d’acqua” ed è proposto dal Comune insieme all’Associazione culturale Comunica, Israt e Banca d’Alba.

Racconteranno quella drammatica parentesi di fatica e coraggio, distruzione e tenacia Pier Franco Ferraris, consulente della F.lli Saclà spa, Lorenzo Perrone, funzionario in pensione della Ferrero e Franco Vaccaneo in rappresentanza del Comitato scientifico Fondazione Cesare Pavese. Con un messaggio positivo: nonostante la devastazione, dopo poche settimane le aziende furono pronte a riavviare l’attività, mentre anche grazie alla solidarietà i preziosi libri del Centro Studi furono avviati al restauro e alla salvezza (simbolo della mobilitazione per la rinascita “I dialoghi con Leucò”).

All’incontro, condotto da Loredana Dova, vicepresidente di Comunica è Prevista anche la presenza di Gian Paolo Boccardo, a capo del Coordinamento dei comitati alluvionati (in sala ci saranno numerosi loro esponenti), e dei sindaci dei centri astigiani maggiormente danneggiati nell’alluvione del 5 e 6 novembre. Ingresso libero.