Aprirà a breve nei locali della palazzina comunale di viale Pilone 175 il Centro di accoglienza femminile. Nella struttura, oggetto di un recente ripristino, saranno ospitate donne, anche con figli minori, in disagio abitativo e donne senza fissa dimora. In considerazione della professionalità e competenza che il servizio richiede il Comune di Asti ha reso noto l’avviso per la selezione di un soggetto cui affidare la custodia notturna e il monitoraggio di tale struttura. http://trasparenza.comune.asti.it/archivio22_bandi-di-concorso_0_8015_806_1.html L’avviso è rivolto ad organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale, regolarmente iscritte da almeno sei mesi nel registro unico del Terzo settore e in possesso dei requisiti di cui all’art. 80 del D.Lgs 50/2016, con cui il Comune procederà alla sottoscrizione di apposita convenzione ai sensi dell’art. 56 del D.Lgs. 117/2017. L’attività richiesta, che dovrà essere svolta da personale volontario eventualmente integrato da lavoratori dipendenti assunti nel rispetto delle normative vigenti, consiste nella custodia notturna dalle ore 21,00 alle ore 7,00 del mattino successivo e da un’attività di monitoraggio da effettuarsi durante il giorno, per verificare il rispetto delle regole di utilizzo da parte delle ospiti. E’ previsto un rimborso spese per il periodo giugno 2018/marzo 2019 di euro 20.000, messi a disposizione dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, che il Comune corrisponderà all’associazione affidataria sulla base della presentazione di regolari pezze giustificative. I soggetti interessati dovranno presentare la documentazione richiesta all’Ufficio Protocollo del Comune entro le ore 12 del giorno 31 maggio Il Sindaco Maurizio Rasero ha dichiarato: “L’Amministrazione desidera sostenere le donne, sole o con figli minori, che si trovano in situazione di difficoltà, offrendo un’accoglienza temporanea in vista di un reinserimento nella società”. “Con questo servizio di accoglienza femminile intendiamo dotarci di una risposta stabile, immediata a situazioni urgenti di grave disagio, spiega l’Assessore Mariangela Cotto, “altrimenti irrisolvibile, di cui l’organizzazione del servizio sociale da tempo lamentava il bisogno. Oltre ai locali però si tratta ora di affiancare l’umanità e capacità richieste”.