fondazione goriaVenerdì 13 novembre ad Asti, presso il polo Universitario Uni-Astiss si è parlato delle sfide della riorganizzazione della nuova Italia delle autonomie, ridisegnata dalla riforma degli enti territoriali nota come Legge Delrio, con il Presidente della Regione Sergio Chiamparino e il Costituzionalista Franco Pizzetti. L’incontro, moderato da Carlo Cerrato, Segretario Generale della Fondazione Giovanni Goria, organizzatrice dell’evento, ha voluto affrontare una materia complessa e non scevra da dubbi e perplessità da parte di tutti gli attori in gioco in questo cambiamento. A fare gli onori di casa è stato il Presidente della Fondazione, Marco Goria che ha detto come la Fondazione Goria abbia realizzato questo evento per intercettare il bisogno di conoscenza del territorio per l’approfondimento di un tema sentito che coinvolge molti attori diversi. Il convegno ha infatti saputo destare l’interesse del pubblico che vi ha partecipato numeroso. Ad aprire i lavori è stato il costituzionalista Franco Pizzetti, autore del volume ” La riforma degli enti territoriali. Città metropolitane, nuove province e unione di comuni ” edito da Giuffré. Tra i coautori della legge Delrio, nella sua relazione Pizzetti ha sottolineato che: “Siamo in presenza di una grande riforma, che riforma il sistema dei governi locali. La chiave di volta di questo modello è la flessibilità. La legge scommette sul ruolo delle regioni e da un lato le sfida e i comuni diventano più forti perché si caricano di responsabilità. Stiamo attuando un progetto ambizioso e siamo a un ottimo punto. La parola è poi passata ai numerosi rappresentanti di Province e comuni presenti, che vivono quotidianamente da vicino le complessità e le incertezze di questa nuova riorganizzazione.   Il Sindaco di Asti, Fabrizio Brignolo, commentando la riorganizzazione territoriale ha detto: “Non nascondo che avremmo preferito un’articolazione che avesse compreso tutto il sud del Piemonte, in questo modo Asti sarebbe stata baricentrica”. Il Presidente della Provincia di Asti e Sindaco di Canelli Marco Gabusi, ha sottolineato che “la sfida della riorganizzazione non spaventa, ma vorrei portare in questa sede la voce dei nostri territori. I servizi ai cittadini vengono a mancare, nessuno si oppone ai cambiamenti ma difendiamo i servizi ai cittadini, ci deve essere data la possibilità di spendere. Come sindaci ci adatteremo, come facciamo sempre”. Il tema dei tagli è stato affrontato da tutti i sindaci e Rita Rossa, Presidente della Provincia e Sindaco di Alessandria ha aggiunto: ” Le riforme perché abbiano successo devono dare risorse ai cittadini e su questo so che il Presidente Chiamparino sollecita il Governo.” Anche Carlo Riva Vercellotti, Presidente della Provincia di Vercelli e Presidente UPI si interroga su come fare a gestire i servizi con sempre meno risorse e ha aggiunto che “gli amministratori delle province si trovano spesso soli con un’enorme responsabilità. Vogliamo raccogliere la sfida e siamo pronti a snellire l’architettura dello Stato diventando meno costosa ma dobbiamo segnalare alcune criticità. Sul tema del dimensionamento delle aree dobbiamo capire la visone futura dell’ente. Non si può guardare la dimensione territoriale slegandola da quello che è la visione futura, dal tema della missione dell’Ente e dal rapporto tra aree vaste e metropolitane.” Presente a questa giornata di approfondimento anche il Presidente di Unioncamere Piemonte, Ferruccio Dardanello che, decisamente meno ottimista di Pizzetti, non ha nascosto la sua preoccupazione, intervenendo così: “La riforma che si farà sulle Camere di Commercio sarà un disastro. Ci troveremo ad avere le risorse per non fare nulla Delrio è partito con motivazioni che andavano nella giusta direzione, ma dovremo trovare il modo di renderla più funzionale ai territori”.   I lavori son stati conclusi dal Presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino che ha ringraziato Pizzetti, definendolo “l’elemento fondamentale di una riforma che apprezzo”. Per poi osservare nel suo discorso che “Forse era meglio fare prima la Costituzione eliminando le province per poi fare l’attuativa”. Il Presidente ha poi concluso lasciando uno scenario aperto: “Potremo ragionare per il Piemonte e mettere in conto aggregazioni di area vasta che siano dei sottomultipli delle attuali province. Questa è una discussione che deve continuare e mi auguro di poterci ritrovare, magari ancora qui ad Asti, per verificare la strada fatta e le prospettive che si apriranno davanti a noi.”