Duemila euro di solidarietà:  è il risultato dell’asta che si è svolta venerdì scorso all’Oncologia del Cardinal Massaia. Cittadini singoli o associati hanno comprato in multiproprietà il quadro di Silvia Ravetti raffigurante il jazzista Gianni Basso con il suo inseparabile sax tenore: la tela, intitolata “Una vita con il sax”, è stata venduta a pezzi per raccogliere fondi a favore delle quattro associazioni di volontariato (Astro, Con Te, La via del cuore, Progetto Vita) che operano in reparto.
Così il personale dell’Oncologia, che ha avuto Basso come paziente, ha acquistato la sua bocca; Bruna Basso, sorella del musicista scomparso, si è aggiudicata la mano destra, mentre quella sinistra è andata alle rappresentanti dell’Inner Wheel. Il primario Franco Testore, per l’occasione anche nelle vesti di battitore, ha aperto l’asta: “Siccome da bambino sono stato tante volte in braccio a Basso, compro uno dei due ginocchi”.
Altre offerte sono venute, tra gli altri, da ex pazienti del reparto, volontari, amici del musicista e jazzisti che per decenni hanno affiancato il sassofonista astigiano in palcoscenico: tra questi Fulvio Albano, l’allievo prediletto di Basso, che ha acquistato l’imboccatura dello strumento e ha commosso il pubblico eseguendo due brani con il sax del Maestro. A poco a poco le offerte hanno scomposto la tela: chi ha comprato i bottoni della giacca o il naso del musicista, chi le luci del palcoscenico, chi la firma della pittrice Ravetti. Un gioco che ha divertito e arricchito il salvadanaio dell’asta. Solo un po’ di nostalgia quando dal pubblico si è levata una voce: “Ma l’anima del Maestro come si fa ad averla?”.
In prima fila la vedova Luciana Basso (“A Gianni tutto questo sarebbe piaciuto”), accolta con affetto dal personale del reparto e ringraziata pubblicamente da Testore per aver deciso di regalare il quadro all’Oncologia; qualche fila più in là Silvia Ravetti e Maria Tessa, primario di Radioterapia, struttura che opera a stretto contatto con l’Oncologia.
D’ora in poi la tela resterà esposta in reparto, in modo permanente, mentre sarà possibile acquistare altri pezzi del quadro fino alla fine di febbraio. Solo allora si potranno tirare le somme di questa singolare gara di solidarietà.