Vineyard-Root-Dip22Il consumo di acqua rappresenta un problema notevole per le aziende vitivinicole. In media una cantina consuma 4-5 ettolitri di acqua per ogni ettolitro di vino prodotto. Uno dei sistemi per ridurre il consumo di acqua è quello di effettuare la depurazione dei reflui di cantina per il loro riutilizzo nell’ambito dell’azienda vitivinicola.

I reflui di cantina sono sostanzialmente diversi da quelli di altre aziende del settore agro-alimentare. Innanzitutto il loro volume e le loro caratteristiche variano molto con la stagionalità; più del 50% del consumo di acqua avviene durante il periodo vendemmiale e il carico inquinante dei reflui (misurato come COD, consumo di ossigeno disciolto) è quintuplicato in questi mesi.

Il refluo enologico è caratterizzato da pH acido, che si attesta tra 4 e 4,5,  presenza di zuccheri, polifenoli, acidi organici e a seconda delle pratiche di cantina, dalla presenza di residui di fecce più o meno grossolane.

Il testo unico ambientale incentiva il sistema della fitodepurazione in quanto permette di sopportare forti variazioni del carico idraulico e organico, presenta contenuti costi di gestione e inoltre è tra i sistemi meno impattanti a livello di inquinamento.

La depurazione delle acque reflue di cantina può avvenire con diverse tecniche, ma una di quelle che si adatta meglio alle aziende di dimensioni medio-piccole è la fitodepurazione, basata sulla costituzione di aree umide artificiali, in cui vengono stoccati momentaneamente i reflui,  dove il processo di depurazione è favorito da particolari essenze coltivate: in particolare Canna di palude (Phragmites australis), Lenticchia d’acqua (Lemna minor) e Tifa (Typha latifolia L.).

 

La fitodepurazione è un sistema molto interessante per la depurazione dei reflui in quanto presenta un basso costo di gestione permettendo nello stesso tempo il raggiungimento dei parametri minimi previsti dalla legge anche per aziende vitivinicole distanti da depuratori.

Effettuato il trattamento le acque reflue possono essere utilizzate per scopi agricoli, come irrigazione e trattamenti fitosanitari, consentendo un notevole risparmio di acqua.

Ultimo, ma non meno importante, si tratta di una tecnica a basso impatto ambientale con buone ricadute di immagine per chi la utilizza, fondamentale soprattutto per chi esporta vini all’estero, in particolare in Paesi dove è alta la sensibilità ambientale.

Per tali motivazioni la Coldiretti di Asti, in collaborazione con l’INIPA Piemonte, ha programmato la realizzazione di un corso di aggiornamento professionale per vitivinicoltori  con a tema proprio la fitodepurazione, nei suoi aspetti tecnici, economici e progettuali.

Il corso è gratuito in quanto finanziato dal Programma Regionale di Sviluppo Rurale; gli interessati possono richiedere ulteriori informazioni e iscriversi telefonando a Matteo Marchisio: 0141-380418,  335-7502076.

PROGRAMMA DEL CORSO

“GESTIONE DELLE ACQUE REFLUE DI CANTINA

CON LE TECNICHE DI FITODEPURAZIONE”

Martedì 18 febbraio: dalle ore 17 alle ore 20 “Generalità sui reflui di cantina, normativa e sistemi di depurazione”;

Giovedì 20 febbraio: dalle ore 17 alle ore 20 “Progettazione e analisi dei costi degli impianti di fitodepurazione”;

Lunedì 24 febbraio: dalle ore 8:30 alle ore 10:30 visita di un impianto di fitodepurazione.