La Cina è vicina, anzi vicinissima, soprattutto se vista da Hong Kong , prima tappa della missione in Estremo Oriente di “Piemonte Land of Perfection”, il Consorzio dei consorzi, nato per armonizzare le  strategie promozionali dei Consorzi del Barolo e grandi vini di Langa, del Consorzio dell’Asti , Brachetto, Produttori Moscato e Vignaioli Piemontesi. Obiettivo di questa prima operazione extra Ue, superare la Grande Muraglia della comunicazione su un mercato immenso ed in continua evoluzione come quello cinese.

Una quarantina le aziende schierate con vini e storie enologiche da raccontare all’ attento pubblico degli operatori cinesi composto da importatori, responsabili di catene d’alberghi, ristoratori, titolari di enoteche e facoltosi “wine lovers”. Vignaioli di Langa, Roero e Monferrato, alcuni dei quali alla loro prima volta sulla piazza cinese, si sono così  ritrovati accanto a titolari di marchi già  presenti sui mercati orientali, con la stessa voglia di “fare squadra”. Un gioco di alleanze destinato a dare i suoi frutti.

Location della prima uscita l’avveniristico  centro congressi affacciato sulla baia di Hong Kong, trasformato per tre giorni nella kermesse di Vinexpo Asia-Pacific, patrocinata dai francesi e figlia della grande fiera di Bordeaux.

“Va dato atto ai nostri cugini francesi di essere sbarcati per primi sul mercato cinese anni fa, proprio partendo da Hong Kong. Gli italiani, come sempre, si erano finora mossi in ordine sparso; noi cerchiamo di dare con Piemonte Land of Perfection un’opportunità di conoscere da vicino il meglio del vino piemontese in tutte le sue straordinarie varietà inserite nel contesto più ampio di paesaggio e cultura” annota Andrea Ferrero, nel doppio ruolo di direttore del Consorzio del Barolo e di presidente di PLF.

In tre giorni oltre milleduecento i contatti raccolti nei saloni dell’expo dove i piemontesi hanno schierato i loro vini. Ogni biglietto da visita cinese,  presentato come da tradizione orientale a due mani e con inchino, può valere un potenziale cliente e un nuovo filone di vendite. New business, new horizons, nuovi affari in nuovi orizzonti è lo slogan dell’Expo e i piemontesi l’hanno interpretato al meglio. Tra l’altro fra tutti i biglietti da visita è stato estratto anche un viaggio educational nelle terre piemontesi, premio ambitissimo per gli operatori “assetati” del made in Italy.

Grande curiosità per la degustazione comparata tra vini piemontesi e the, giocata sulla delicata affinità tra i tannini. “Un modo per far entrare sulle tavole dei cinesi il vino accanto alla nostra bevanda nazionale onnipresente in ogni occasione” come ha spiegato Jeannie Cho Lee, master of wine definita dalla rivista Decanter ” tra le voci del vino più seguite in Asia”.

Due momenti particolari da segnalare: la visita della delegazione piemontese ai colleghi dell’Emilia Romagna in segno di solidarietà per quelle terre e quei produttori colpiti dal terremoto e il brindisi commosso e partecipato alla memoria di Aldo Conterno. La notizia della scomparsa del patriarca del Barolo ha annullato la distanza di diecimila chilometri e reso vicini i vignaioli alla loro terra.

La missione di Piemonte Land of Perfection continua con le degustazioni a Canton. La metropoli a sud della Cina, da quando mister Marcello Lippi è arrivato ad allenare con successo la  squadra cittadina degli Ever Grand, segue con crescente interesse tutto quanto è Italia. Poi si andrà a Shanghai dove i piemontesi si esibiranno nel padiglione rimasto a ricordo dell’Expo 2010. Sono passati solo due anni, ma a queste latitudini il tempo sembra correre più in fretta.