palazzo ottolenghiE’ stato approvato dalla Giunta comunale l’accordo per trasferire ad Asti, a Palazzo Ottolenghi, il “Museo Nazionale della Divisione Italiana Partigiana Garibaldi”, che raggrupperà cimeli e reperti attualmente esposti a Roma e Firenze. Si tratta di una convenzione tra tre Enti: la Città di Asti che acquisisce in comodato il materiale; l’Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini, presieduta dalla pronipote dell’Eroe dei due mondi, Annita Garibaldi Jannet, proprietaria dei beni; la Soprintendenza Capitolina ai Beni Artistici e Culturali, attualmente custode della parte dei beni che sono esposti a Roma, presso il “Museo della Repubblica Romana e della memoria garibaldina” di Porta San Pancrazio. “La circostanza che Asti diventi sede del Museo Nazionale della Divisione Garibaldi è un grande onore e una grossa opportunità per la nostra Città – commentano il Sindaco Brignolo e l’Assessore alla Cultura Massimo Cotto- perché consolida la nostra vocazione culturale e arricchisce ulteriormente il quadrilatero culturale della zona ovest di corso Alfieri: da Palazzo Ottolenghi, a Palazzo Mazzetti, Palazzo Alfieri, Museo Lapidario, Domus Romana, etc.”. “E’ inoltre una gioia –aggiungono Brignolo e Cotto- poter avere il Museo Nazionale nella Città di Carlo Bortoletto, che aveva militato nella Divisione Garibaldi ed è stato apprezzato Presidente dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia della nostra provincia, oltre che un caro amico”. Il museo comprende divise originali, bandiere, diari di reduci e dispersi, armi, medaglie e altri cimeli utili a ricostruire la storia eroica di italiani appartenenti all’Esercito Italiano che decisero, di combattere a fianco dei Partigiani di Tito. Saranno inoltre predisposti pannelli informativi e fotografie. La “Divisione Italiana Partigiana Garibaldi” fu costituita nel dicembre del 1943 da soldati della Divisione Alpina Taurinense, della Divisione di fanteria Venezia, del Gruppo artiglieria alpina Aosta e della Divisione fanteria Emilia che dopo l’8 settembre, mentre si trovavano in Montenegro, decisero di combattere a fianco dei partigiani e contro i tedeschi distinguendosi in numerose e importanti azioni di guerra.