I risultati del Programma regionale di protezione, promozione e sostegno dell’allattamento materno per quanto riguarda l’inizio dell’allattamento sono positivi ed evidenti nei numeri: si è passati dal 38,2% della donne che all’ospedale allattavano il proprio neonato esclusivamente con il loro latte (anno 2000) al 67,4% (anno 2015). I dati nazionali  e regionali  evidenziano come, a fronte di un notevole numero di donne che iniziano ad allattare al seno, ci sia poi  una riduzione di quelle  che proseguono l’allattamento. Per risolvere questa criticità, la Regione ha avviato dal 1998 una campagna di promozione dell’allattamento materno, con il Programma di protezione, promozione e sostegno dell’allattamento materno. L’Assessorato alla Sanità ha scelto di sostenere il Programma  con la diffusione capillare della formazione/aggiornamento di tutti gli operatori a contatto con gravida, neomamma, mamma e bambino, secondo la metodologia dei corsi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, e con l’informazione alle donne attraverso l’Agenda di Gravidanza. Attualmente la sfida è aiutare le donne ad allattarefino ai sei mesi di vita del bambino  come raccomandato dall’Oms e dalle Società scientifiche, sulla base delle forti  evidenze che il latte materno costituisce un’enorme potenzialità per la salute presente e futura del bambino e della donna stessa. In Piemonte sono stati attivati in tutte le Asl, con personale qualificato, Punti di sostegno alle donne che allattano. Questi luoghi hanno una particolare rilevanza per la piccola parte di donne che deve affrontare difficoltà maggiori (bambino nato prematuramente, bambino che non si attacca al seno, difficoltà all’emissione del latte). In questi casi gli operatori dedicati seguono specifici corsi di formazione. Per consentire anche ai neonati prematuri, che devono rimanere nelle Terapie intensive neonatali e che non possono avere da subito il latte della loro mamma, un allattamento a base di latte di donna, sono presenti  da diversi anni, in 3 punti nascita regionali, le Banche del latte umano (al Sant’Anna di Torino nell’Azienda Ospedaliera Universitaria Città della Salute e della Scienza, all’ospedale Santa Croce di Moncalieri e all’Ospedale Sant’Andrea di Vercelli).