I sindaci della provincia di Asti, riuniti ieri nelle assemblea di Gaia, hanno deliberato in via definitiva l’aumento di capitale della società, grazie al quale si dà l’addio al vecchio progetto, voluto dalle precedenti amministrazioni, della realizzazione dell’inceneritore nella nostra provincia. Sia l’assemblea di Gaia che quella del Consorzio di Bacino (l’organo di governo del settore) hanno infatti deliberato la ricerca del nuovo socio, che dovrà investire 12 milioni di euro, tutti finalizzati a ristrutturare e potenziare gli impianti di recupero, riciclo dei rifiuti: l’impianto di separazione e riciclo di Valterza e quello di compostaggio di  San Damiano, che produce concime con i rifiuti umidi. “Solo cinque anni fa, a fine marzo 2010, i titoli dei giornali annunciavano che Gaia era a rischio di fallimento: oggi la società, ha prodotto quasi mezzo milione di euro di utili e ha superato l’emergenza rifiuti per i prossimi quindici anni” ha dichiarato il sindaco di Asti Fabrizio Brignolo. “La scelta di cercare un socio che abbia impianti complementari ai nostri –ha aggiunto Brignolo- supera il progetto di costruire un inceneritore ad Asti, che non sarebbe stato in sintonia con la vocazione territoriale Unesco e sarebbe costato centinaia di milioni di euro, e la necessità di costruire una seconda discarica nel villanovese, come invece era previsto dall’ultimo piano dei siti”. La scelta di avere un socio e quindi di uscire dall’affidamento “in house” consentirà di superare il vincolo posto dalle norme europee che impedisce di trattare oltre il 20% di rifiuti provenienti da fuori ambito: “questo consentirà maggiori utili che i comuni potranno decidere di utilizzare per abbassare finalmente le tariffe ovvero per le esigenze sociali delle varie municipalità” ha aggiunto Brignolo.